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Coronavirus, bus troppo affollati a Roma: in sei mesi Atac non ha fatto nulla per prepararsi

Mezzi affollati, assembramenti su bus e metro, tempi di attesa lunghi e impossibilità di mantenere il distanziamento sociale. A Roma il trasporto pubblico versa nella stessa situazione critica precedente al lockdown, con la differenza che ora è in corso una pandemia globale. E Atac non sembra aver fatto molto per potenziare la flotta e ridurre i disagi.
A cura di Natascia Grbic
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Aumentano i contagi di coronavirus a Roma e nel Lazio, dove i pochi casi registrati nel periodo immediatamente successivo al lockdown sono ormai un lontano ricordo. I positivi giornalieri superano le mille unità, parallelamente stanno aumentando anche i ricoveri. Il presidente della Regione Lazio ha emanato un'ordinanza con la quale è imposto un coprifuoco dalle 24 alle 5 del mattino, e la didattica a distanza per scuole e università al 50 e al 75% degli iscritti. La sindaca Virginia Raggi ha emesso un'ordinanza ancora più restrittiva, disponendo la chiusura di alcune piazze dalle 21 nei weekend, e la cessazione delle attività per i minimarket che vendono anche alcol. Ma a preoccupare è anche la gestione del trasporto pubblico della capitale, con la certezza ormai  che gli sforzi messi in campo da Atac sono insufficienti.

"Il rischio di contagio nel sistema del trasporto pubblico locale è bassissimo. I mezzi pubblici anche nei periodi di punta generalmente non superano la capienza tra il 70-75%. Però visivamente e giustamente in termini di percezione della propria sicurezza personale, sui mezzi urbani che sono autobus, metropolitane che non hanno molte sedute ma si sta molto in piedi, è di insicurezza". Lo ha detto qualche giorno fa a Rai Tre la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Dichiarazioni che sono state rafforzate dall'amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura. Alla presentazione dei nuovi autobus (20) a Ostia, Mottura ha dichiarato: "La percezione su un mezzo che ospita 80 persone invece delle 100 possibili è quella di essere molto vicini. Ma assicuro che ci sono tutti i mezzi in campo e gli sforzi possibili perché il trasporto sia in sicurezza".

Anche se la capienza all'80% fosse stata rispettata, è chiaro a tutti coloro che abbiano una percezione minima della realtà che nessuna distanza di sicurezza può a oggi essere garantita sugli autobus. Che, nonostante la lieve flessione di persone sui mezzi rispetto a febbraio (quindi prima del lockdown) viaggiano strapieni. Al momento non sono ancora noti studi riguardo i contagi sui mezzi pubblici: né si è certi di quanta distanza bisogna tenere da una persona contagiata per evitare di contrarre il virus, né si è a conoscenza di quanto questo sopravviva sulle superfici. Senza distanziamento sociale però, le possibilità di contrarlo aumentano di diversi punti percentuali. La verità è che per garantire spazi di almeno un metro tra una persona e l'altra, le vetture non dovrebbero essere riempite oltre il 20/30%. Cosa impossibile, soprattutto nelle grandi metropoli come Roma, dato che il parco mezzi è limitato e i problemi sul trasporto esistono da ben prima del lockdown.

Si potrebbe dire che in sette mesi di pandemia Atac abbia incrementato i mezzi, che sono stati acquistati bus privati e che molti sono già in funzione nelle zone più problematiche di Roma dal punto di vista dell'affluenza. Che sono stati attivati i minibus Gulliver per collegare le varie zone del centro storico. La verità è che tutto questo è insufficiente, perché 20 autobus in più a Ostia non risolvono il problema del sovraffollamento nelle periferie romane. A Massimina, ad esempio, gli studenti spesso attendono anche tre ore in fermata perché i bus sono troppo pieni e nemmeno si fermano.

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che il Campidoglio ha deciso, nel corso di un tavolo tecnico tra Dipartimento Mobilità, Roma servizi per la Mobilità, Atac e l'assessorato alla Città in Movimento, di utilizzare 2 milioni di euro per avviare la procedura e garantire il rafforzamento della flotta. Nel frattempo Atac bandirà una gara con fondi regionali per potenziare nuove linee con bus privati. Una proposta tardiva che non è ancora chiaro quando troverà attuazione. Di certo non in questa fase delicata fase della pandemia.

Non tutti possono andare in monopattino o in bici al lavoro, non tutti possono restare a casa e il trasporto pubblico non solo è un possibile vettore di contagio ma è l'unica possibilità di muoversi per decine di migliaia di cittadini che devono andare a scuola o a lavoro. Un asset fondamentale per la gestione dell'epidemia come sottolineato da ogni rapporto. Per questo non basta consolarsi vedendo che i mezzi non sono affollati come prima perché in molti li evitano: è necessario fare di più, è necessario farlo subito. È responsabilità di Atac, di Roma Capitale ed è responsabilità evidentemente del Governo.

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