406 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Massimina, odissea degli studenti che vanno a scuola: “Sui bus zero distanziamento e ore di attesa”

Tempi di attesa infiniti e autobus così pieni che mantenere il distanziamento sociale è impossibile: questa è la situazione che ogni giorno si trovano a vivere i residenti di Massimina – Casal Lumbroso, dove prendere i mezzi pubblici sta diventando una vera e propria odissea. Un problema che va avanti da anni e si è esasperato con la pandemia globale da coronavirus.
A cura di Natascia Grbic
406 CONDIVISIONI
Immagine

Autobus strapieni, zero distanziamento sociale, corse saltate, lavoratori e studenti lasciati a piedi o costretti ad aspettare anche due ore in fermata prima di tornare a casa. Se il trasporto pubblico lascia a desiderare in tutta la capitale, in alcuni quartieri più periferici la situazione è disperata. Come a Massimina – Casal Lumbroso, nel Municipio XII, dove i residenti ogni giorno devono affrontare una vera e propria odissea per spostarsi. Il problema? L'unica vettura che porta nei pressi dei plessi scolastici è l'autobus 088, un mezzo che deve portare gli studenti verso le scuole e gli adulti verso il posto di lavoro. Spesso parte dal capolinea già strapieno e l'autista di turno è costretto a saltare le fermate per rispettare le normative anti-covid. E se il comportamento dell'autista è corretto, è normale anche il disagio provato da chi il giorno ha necessità di spostarsi.

"Mia cugina è piccola, non può prendere l'autobus da sola, quindi la mattina l'accompagno io a scuola – spiega Andrea, residente di Casal Lumbroso e membro dei Giovani democratici del XII Municipio – Sono però costretto a prendere la macchina, perché per quanto riguarda le norme anti-covid stiamo a zero". Un problema, quello dello 088, che non è nuovo, ma va avanti da anni. "Da anni chiediamo il potenziamento delle linee scolastiche ma non ci hanno mai ascoltati – continua Andrea – Lo 088 passava alle 13.55, noi uscivamo da scuola alle 14, il bus successivo passava dopo mezzora. Eravamo arrivati al punto che la preside ci permise di uscire prima per riuscire a prendere l'autobus a un'ora decente".

Con l'apertura delle scuole e la pandemia globale ancora in corso, il problema si è aggravato ed è diventato insostenibile. "Ci vengono a parlare di banchi singoli, distanziamento in classe: tutti problemi giusti, ma poi sull'autobus stiamo stritolati faccia a faccia", si sfoga Simona. Per andare al liceo Montale, sua figlia deve prendere l'unico autobus disponibile, lo 088. "I ragazzi escono da scuola alle 10.50, a quell'ora l'autobus parte dal capolinea ma non fa più fermate perché è strapieno. Fa scendere ma non salire. Ci sta ed è corretto, ma l'altro giorno mia figlia è riuscita a prendere l'autobus solo alle 13, dopo più di due ore di attesa in fermata. È arrivata a casa alle 13.30, quasi tre ore per cinque chilometri di strada". E aggiunge: "Basterebbe posticipare di dieci minuti la corsa delle 10.50 a Consolata/Buon Pastore per non creare assembramenti e inutili corse fino al Casaletto per prendere il bus al capolinea. Forse Roma TPL non è al corrente che con il Covid le scuole fanno i turni quindi le entrate e le uscite sono scaglionate in diverse ore della mattina".

+Molti genitori si sono dovuti attrezzare con le macchine per accompagnare i figli a scuola, rischiando così di arrivare tardi al lavoro. "Ho provato a contattare Roma TPL ma cade la linea – continua Simona – Ho chiamato lo 060606, hanno protocollato la mia richiesta e risposto che ci vorranno almeno trenta giorni per avere una risposta. Sempre che la prendano in considerazione". Per andare incontro alle richieste dei residenti, gli autisti hanno fatto richiesta di un autobus più grande. "C'è però una curva pericolosa, quindi non si sa se è possibile", dice Simona. "Non possiamo però andare avanti così, pure noi facciamo parte di Roma. Non è giusto".

406 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views