Chiesto il rinvio a giudizio per Giandavide De Pau, il killer delle prostitute a Roma

Chiesto il rinvio a giudizio per Giandavide De Pau, il killer delle prostitute a Roma. Accusato di triplice femminicidio commesso nel quartiere Prati il 17 novembre del 2022, il 7 novembre prossimo il gup di Roma deciderà se mandarlo a processo, così come chiesto dai pm della procura di Roma.
De Pau accusato di omicidio volontario premeditato
Gli inquirenti contestano a De Pau il reato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi e la premeditazione. L'uomo, ricordiamo, uccise a coltellate due donne di nazionalità cinese e una donna di 65 anni colombiana.
Nell'eventuale processo, hanno annunciato che si costituiranno come parte civile i parenti delle vittime e l'Associazione italiana vittime vulnerabili di reato.
La ricostruzione degli inquirenti
Secondo quanto ricostruito dai pm, Giandavide De Pau ha agito con premeditazione. Secondo gli inquirenti il killer ha ucciso le tre donne "sotto l'azione combinata di sostanze alcoliche, stupefacenti e farmacologiche, con premeditazione, per futili motivi e agendo con crudeltà". Secondo il pm, in particolare il femminicidio delle due donne cinesi è avvenuto dopo aver "consumato con loro un rapporto sessuale" e "accanendosi in maniera brutale".
La versione del killer delle prostitute
Dopo essere stato rintracciato, De Pau disse agli investigatori: "Ho vagato per due giorni. Avevo i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per due ore sul divano e poi, alle 6 di mattina, sono arrivati i poliziotti che mi hanno bloccato. Ricordo di essere stato nella casa di via Riboty e di avere tentato di tamponare la ferita di una delle ragazze, ma poi ho un vuoto e non ricordo più nulla. Ho avuto blackout. Non ricordo di essere stato in via Durazzo".