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Chi è Lamberto Giannini, nominato nuovo prefetto di Roma

Lamberto Giannini è stato nominato nuovo prefetto di Roma. Giannini è stato per anni capo della Digos di Roma e capo dell’antiterrorismo.
A cura di Enrico Tata
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Lamberto Giannini è stato nominato nuovo prefetto di Roma, ufficio vacante da quando, il 9 marzo scorso, Bruno Frattasi ha lasciato l'incarico ricoprire quello di direttore dell'agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Giannini è nato a Roma il 29 gennaio del 1964. Laureato in giurisprudenza all'Università La Sapienza, il suo primo incarico è alla questura di Torino, commissariato Mirafiori, poi, nel 1991, viene inviato a Bari, vista la sua attitudine alla gestione dell'ordine pubblico. A Bari si occupa della gestione dell'arrivo di migliaia di profughi albanesi con la motonave Vlora.

Lamberto Giannini, per anni capo della Digos di Roma

Trasferito a Roma, dopo alcuni mesi viene assegnato alla Digos, Divisione investigazioni generali e operazioni speciali, un ufficio che dirigerà dal 2004 al 2013. In quell'anno viene anche promosso a dirigente superiore e viene nominato direttore del Servizio centrale antiterrorismo della polizia di prevenzione. In seguito, come capo dell'antiterrorismo, "è stato particolarmente impegnato nella valutazione e contrasto della minaccia del terrorismo di matrice radicale religiosa".

Nel 2019 viene nominato prefetto e dal 2021 è capo della segretaria del dipartimento di pubblica sicurezza. Per oltre ventisette anni il prefetto Giannini, si legge sulla pagina della polizia, "è stato impegnato nel contrasto all’eversione ed al terrorismo interno ed internazionale e la sua carriera è stata segnata da numerosi riconoscimenti e successi professionali".

Le indagini che ha seguito Lamberto Giannini

Tra questi le indagini sull'omicidio di Marta Russo, gli arresti per gli omicidi dei professori Massimo D’Antona e Marco Biagi nel nome delle Brigate Rosse, l'arresto di uno dei terroristi di destra responsabili della strage di Bologna, l'individuazione dei responsabili dell'omicidio della giornalista Maria Grazia Cutuli in Afghanistan, l'arresto nel 2005 a Roma di uno dei terroristi di Al Qaeda che aveva tentato di farsi esplodere nella metropolitana di Londra, la direzione delle operazioni che hanno portato alla cattura, in Bolivia, del latitante Cesare Battisti.

Negli ultimi anni, si legge ancora, "ha contribuito all’elaborazione della strategia nazionale di contrasto alla pressante minaccia del terrorismo di matrice radicale religiosa che con l’avvento del sedicente ed autoproclamato “Islamic State” ha tragicamente colpito diversi Paesi europei.
In particolare, si è occupato del fenomeno dei foreign fighters".

Giannini è docente di "Diritto Penale e antiterrorismo" presso l’Università degli studi della Tuscia nell’ambito del Corso di laurea magistrale in “Scienze della politica, della sicurezza internazionale e della comunicazione pubblica”.

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