Checkpoint sulla Colombo, telecamere, più vigili e illuminazione: il piano per la sicurezza a Ostia

Checkpoint sulle vie d'accesso, nuove telecamere di video sorveglianza, rinforzi per la polizia locale e più illuminazione pubblica. Ecco le misure per riportare sicurezza e legalità sulle strade di Ostia. I provvedimenti sono stati annunciati ieri martedì 21 ottobre 2025 durante la riunione straordinaria della Commissione parlamentare antimafia, convocata nella sala consiliare del Municipio X di Roma Capitale, per discutere di come porre un freno alle infiltrazioni della malavita sul litorale. Una necessità ancora più urgente alla luce dei recenti avvenimenti: attentati, gambizzazioni, accoltellamenti e omicidi. L'ultimo quello del 19enne Simone Schiavello, ucciso in via Antonio Forni, parte del reticolo intorno a piazza Gasparri, un tempo fortino del clan Spada e oggi al centro di una contesa criminale.
Il piano per la sicurezza a Ostia
I nuovi chekpoint saranno installati su via Cristoforo Colombo e sulle strade litoranee. La loro funzione sarà quella di rilevare, anche grazie a strumenti che utilizzano l'intelligenza artificiale, veicoli rubati o ricercati fra quelli che entrano o escono dal territorio. I dispositivi saranno collegati con la centrale operativa del X Gruppo Mare della polizia locale di Roma Capitale, reparto che verrà rinforzato con trenta nuovi agenti.
Le strade saranno sorvegliate anche da una nuova schiera di videocamere di sicurezza. L'obiettivo è arrivare a 107: 66 sono quelle funzionanti al momento, a queste si aggiungeranno quelle vecchie che verranno ripristinate, dei nuovi modelli messi a disposizione dall'azienda Leonardo e quelle utilizzate a Tor Vergata in occasione del Giubileo della Gioventù. Inoltre, il comune ha pronto un investimento da 2,7 milioni di euro per implementare l'illuminazione pubblica.
La presidente della Commissione Colosimo: "Narcotraffico fuori controllo"
Fra le autorità ascoltate dalla Commissione parlamentare: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il prefetto Lamberto Giannini, il procuratore aggiunto Ilaria Calò e i vertici delle forze dell’ordine che fanno parte della Direzione investigativa antimafia: il comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Franzese, il questore Roberto Massucci e il generale Marco Pecci, comandante provinciale dei carabinieri.
"Il fenomeno del narcotraffico e delle piazze di spaccio sono fuori controllo – ha dichiarato la presidente della Commissione Chiara Colosimo – Su questo territorio non possiamo permetterci che i successori dei clan smantellati dalle inchieste facciano il bello e cattivo tempo. La cittadinanza deve denunciare. Qui è cresciuto e sta crescendo il fenomeno dell’estorsione. Ma non ci sarà nessun nuovo Fasciani o Spada su questo territorio se la cittadinanza denuncerà. Non possono esserci reticenze".
Gualtieri: "Evitare che spazi vuoti siano riempiti da altri clan"
"Qui non c’è più spazio né per i vecchi figli d’arte, i clan autoctoni, né per i grandi successori del ‘Grande raccordo criminale' (maxinchiesta risalente al 2019) e per tutti gli uomini di Senese (Michele, secondo gli investigatori il maggior commerciante di droga a Roma) – ha continuato Colosimo -. Qui si sono susseguiti episodi incendiari e intimidazioni che raccontano una fibrillazione che non può essere sottovalutata. Le estorsioni sono tornate in grande stile". C'è però la consapevolezza che lo Stato non può vincere la battaglia per la legalità senza l'aiuto dei cittadini onesti: "Rinnovo quindi l’appello agli imprenditori a denunciare e ai più giovani a non vendersi per 150 euro: i primi inoltre non siano omertosi e complici della criminalità organizzata", ha concluso.
Sull'argomento è intervenuto anche Gualtieri, che ha ribadito come "grazie alla fermezza dello Stato sono stati inferti colpi molto pesanti ai vertici delle organizzazioni criminali e mafiose, ma da soli non sono sufficienti se non si continua a lavorare per evitare il rischio che quei vuoti siano occupati".
Gli ultimi episodi di violenza a Ostia
Sembra proprio che a Ostia sia in atto una corsa a prendersi quegli spazi rimasti vuoti. C'è stato l'omicidio di Simone Schiavello, ucciso da un uomo, uno spacciatore secondo le prime indagini, che ha dichiarato: "Ho visto una rissa e mi sono fiondato". A metà settembre un altro ragazzo è stato accoltellato al fianco quattro volte e lasciato in condizioni disperate davanti l'ospedale Grassi. Sempre un mese fa sono stati sparati dei colpi di pistola in piazza Ener Bettica, nei pressi di un'area giochi per bambini. Due giorni prima un uomo è stato gambizzato in via Vasco de Gama.
A giugno è esplosa la palestra di proprietà di Kevin Di Napoli, nome coinvolto nell'inchiesta ‘Grande Raccordo Criminale', che aveva smantellato la banda di Fabrizio ‘Diabolik' Piscitelli, ex capo del gruppo Irriducibili della Curva Nord della Lazio. A luglio 2025, invece, un uomo è stato ritrovato in un carrello della spesa con le gambe rotte e un cartello con la scritta ‘infame' appeso al collo.