Caterina Ciurleo uccisa per sbaglio nella sparatoria tra pusher: tre ragazzi a processo per omicidio

Il giudice per l'udienza preliminare di Roma ha rinviato a giudizio tre ragazzi per l'omicidio di Caterina Ciurleo, la donna di 81 anni morta lo scorso 23 maggio a causa di una pallottola vagante in via Don Primo Mazzolari, in zona Ponte di Nona a Roma. A processo andranno i due esecutori materiali dell'assassinio, Adrian Ionita e Mirko Infante Guidoum, e Dante Spinelli, il 29enne considerato mandante dell'agguato in cui Ciurleo è rimasta uccisa. La donna, infatti, è stata uccisa per sbaglio durante uno scontro tra bande in mezzo alla strada: era in macchina con un'amica quando la pallottola l'ha raggiunta, perforandole la schiena e causando le ferite che non le hanno lasciato scampo.
Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile, sono durate diverso tempo. Sin da subito era stato chiaro che la donna era stata uccisa per sbaglio, in uno scontro tra gruppi di spacciatori rivali. Durante gli accertamenti, gli agenti hanno identificato in Spinelli il mandante della spedizione punitiva costata la vita alla donna, e in Ionita e Infante gli esecutori materiali che hanno sparato il proiettile che ha ucciso la donna. Il processo si celebrerà a ottobre davanti la corte di Assise di Roma.
Caterina Ciurleo era appena uscita dal centro commerciale Unico insieme a un'amica. Stavano tornado a casa a bordo di una Smart quando si sono trovare in mezzo a una sparatoria tra due bande di pusher rivali. Una Fiat 500 con a bordo tre persone ha sparato verso una Polo grigia che, nel frattempo, ha superato la Smart con a bordo Caterina Ciurleo e la sua amica. Il proiettile ha così colpito la donna che è rimasta ferita a morte. Entrambe le auto sono fuggite dal posto, senza preoccuparsi delle condizioni della donna, che è morta poco dopo a causa della gravità delle ferite riportate.