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Casa del Jazz, si continua a scavare a Roma alla ricerca dei resti del giudice Paolo Adinolfi

Si continua a scavare a Roma, sotto alla Casa del Jazz, dove secondo alcuni potrebbero trovarsi i resti del giudice Paolo Adinolfi, sparito 31 anni fa.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra Adinolfi, a destra le ricerche giovedì scorso sotto alla Casa del Jazz.
A sinistra Adinolfi, a destra le ricerche giovedì scorso sotto alla Casa del Jazz.

"I resti del giudice Paolo Adinolfi potrebbero trovarsi sotto alla Casa del Jazz". Si scava da giovedì con i cani molecolari. Da quando, cioè, l'ipotesi avanzata ormai 29 anni fa dall'ex giudice Guglielmo Muntoni è stata presa in considerazione dagli inquirenti che hanno iniziato le attività di ricerca sotto all'immobile che era appartenuto al cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti.

Sotto alla struttura, oggi diventata uno dei centri culturali maggiori a Roma, all'inizio di via Cristoforo Colombo, continuano gli scavi per cercare di individuare l'accesso al tunnel "tombato" e chiuso con la terra, per non permettere l'accesso. Qualora si riuscisse a trovare un ingresso, gli inquirenti potrebbero mettersi alla ricerca di armi, esplosivi, documenti e, come insiste da tempo l'ex giudice Muntoni, forse anche resti umani. Non soltanto quelli di Paolo Adinolfi: secondo altri pm, come ha dichiarato Pietro Orlandi e confermato a Fanpage.it dall'avvocata dell'intera famiglia Orlandi Laura Sgrò, potrebbero trovarsi anche quelli di Emanuela Orlandi.

Emanuela Orlandi.
Emanuela Orlandi.

Come sono iniziati gli scavi sotto alla Casa del Jazz

Che i sotterranei della Casa del Jazz potessero nascondere qualcosa, Muntoni, oggi presidente dell'Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma, lo dice da quasi tre decenni, da quando la scomparsa di Adinolfi era avvenuta da appena un paio di anni. Mancati investimenti e i costi elevati, però, non hanno mai permesso di approfondire questa pista, rafforzata dal fatto che, prima di diventare il centro culturale conosciuto adesso, l'immobile della Casa del Jazz sia appartenuta da uno dei membri della Banda della Magliana che, per il gruppo criminale, curava i rapporti con i potenti. E che, proprio per un caso di cui si è occupato Adinolfi quando lavorava alla Sezione Fallimentare di Roma, è stato condannato in primo grado.

I lavori sotto alla Casa del Jazz continuano

Oggi, grazie al progetto di riqualificazione dell'antica galleria, i fondi per svolgere accertamenti e lavori sono stati trovati. Chi indaga è arrivato giovedì scorso, anche i cani molecolari, alla ricerca di possibili legami con resti umani nascosti sotto terra. Anche oggi, nella giornata di sabato 15 novembre, i lavori non si sono conclusi e riprenderanno lunedì. Oltre agli addetti ai lavori, sul posto già da ieri è presente il figlio del magistrato, Lorenzo Adinolfi. 

A lui, alla sorella e alla madre il giudice aveva detto che sarebbe tornato a pranzo in quella tragica giornata di sabato 2 luglio. Ma a casa, suo padre, non è più tornato.

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