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Cambiano di nuovo i cestini dei rifiuti in centro a Roma: via le ‘urne cinerarie’ di Raggi

Le “urne cinerarie” volute da Virginia Raggi hanno avuto vita breve e già nelle prossime ore potrebbero essere sostituite da nuovi cestini dell’immondizia.
A cura di Enrico Tata
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Le "urne cinerarie" volute da Virginia Raggi hanno avuto vita breve e già nelle prossime ore potrebbero essere sostituite da nuovi cestini dell'immondizia. La richiesta è partita dalla minisindaca del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, e sembra che Ama abbia risposto positivamente. "L'imboccatura è troppo stretta, basta una bottiglietta di traverso e i rifiuti non vanno più giù. E come se non bastasse, quando non si intoppano, è un problema anche lo svuotamento", le ragioni della presidente.

Nel 2015, in occasione del giubileo straordinario, la prefettura ordinò a Roma Capitale di rimuovere i vecchi cestini dell'immondizia in centro perché non erano trasparenti e quindi qualcuno avrebbe potuto inserire un ordigno esplosivo al loro interno. Per questo vennero sostituiti da cerchi di metallo a cui erano attaccati dei sacchetti di plastica trasparente. Raggi li ha sostituiti a sua volta con questi cestini di metallo che assomigliano ad un'urna.  "Il design può piacere ad alcuni e non piacere ad altri, vale anche per opere artistiche più importanti. Che fine faranno i miei cestini? Credo che ci sia un discorso legato alla damnatio memoriae dell'ex sindaca Virginia Raggi", ha dichiarato Marco Tamino, il designer dei cestini, a La Repubblica. "L'ispirazione era quella dell'anfora romana, quelle del Monte dei Cocci a Testaccio per intenderci. È uno dei contenitori più belli. Portava la vita. Chi confonde un elemento di vita con uno che simboleggia la morte ha semplicemente il cervello bacato. Le dimensioni le hanno date loro. Doveva essere abbastanza grande da permettere a romani e turisti di buttare una cartaccia, ma allo stesso tempo tanto stretta da impedire ai passanti di trasformare un cestino in una piccola discarica riempiendolo con sacchetti di immondizia".

Secondo Daniele Diaco, consigliere del Movimento 5 Stelle, i cestini "ad urna" erano "sobri, minimali e riuscivano a mettere d'accordo diverse esigenze: da una parte quelle della Questura con il rispetto delle norme di sicurezza, permettendo di vedere cosa c'era all'interno, dall'altra la Sovrintendenza ai Beni culturali, data la rilevanza artistica, culturale e archeologica dei luoghi del Centro storico in cui erano collocati. Una scelta che si rivela ancora più scellerata dati gli ultimi allarmi antiterrorismo lanciati dai Servizi, con il Daesh che si dichiara pronto a ‘conquistare Roma'. Insomma, la decisione di Gualtieri e dell'assessore all'ambiente del I Municipio Stefano Marin è insensata, pericolosa, antistorica e priva di ogni logica. Evidentemente non sono proprio capaci a pulirli, altro che criterio estetico!".

Presentando i cestini, l'allora sindaca Raggi aveva scritto su Facebook:

"Ecco i nuovi cestini in ferro che sostituiranno nel centro storico quelle orribili buste di plastica trasparenti appese. È stato un lavoro complesso, perché è stato necessario mettere d’accordo diverse esigenze: da una parte la Questura con il rispetto delle norme di sicurezza – e permettere quindi di vedere cosa c’è all’interno -, dall’altra la Sovrintendenza ai Beni culturali, data la rilevanza storica, culturale e archeologica di questi luoghi. In più c’era la necessità di realizzare un modello di cestino pratico e facilmente svuotabile dal personale Ama. In questi anni sono stati elaborati diversi prototipi che però non hanno messo tutti d’accordo, di fatto non accontentando le varie esigenze. Non è stato semplice. Le piazze, le vie di Roma sono da tutelare e preservare e per questo anche le più piccole cose devono essere belle e decorose. Volevamo un modello che rispettasse tutti questi principi e ovviamente fosse anche pratico e sicuro. Questo è il risultato. Spero che cittadini e turisti li apprezzino".

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