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Call center 060606 scioperano i lavoratori: “Gara a ribasso del comune ci riduce alla fame”

Trenta lavoratori dello 060606, Contact Center di Roma Capitale, rischiano di trovarsi senza lavoro. Secondo quanto denunciato dagli operatori e dai sindacalisti della Flc Cgil, non ci sarebbe stato adeguamento contrattuale conseguente al cambio di appalto. E tutti i lavoratori rischiano di trovarsi con 300 euro in meno in busta paga.
A cura di Natascia Grbic
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Trenta lavoratori dello 060606, il Contact Center di Roma Capitale, rischiano di rimanere senza lavoro. Da anni lavorano al centralino rispondendo alle domande degli utenti fornendo informazioni sul trasporto pubblico, le contravvenzioni, le cartelle esattoriali, la raccolta dei rifiuti. E adesso potrebbero non essere ricollocati. C'è stato infatti un cambio appalto, con una gara pubblica vinta dalla cooperativa sociale aCapo. È partito quindi il processo di clausola sociale del trasferimento della forza lavoro da un'azienda all'altra. Qualcosa però non sta andando come dovrebbe a causa delle condizioni svantaggiose per gli operatori.

"Ai lavoratori è stata fatta un'offerta economica di trattamento minore di quella che avevano in precedenza", spiega a Fanpage.it Alessio Paoli, della Slc Cgil Roma. Insomma, gli operatori a fine mesi si troverebbero 300 euro in meno in busta paga. Una soluzione che in trenta di loro non hanno voluto accettare e che adesso li preoccupa. "Rischiamo di rimanere disoccupati se non veniamo ricollocati", commenta una lavoratrice. Sono venuti a conoscenza del cambio di appalto dieci giorni prima della fine ufficiale tramite una mail che annunciava il subentro della cooperativa. "Abbiamo saputo così che il 30 settembre scadeva l'appalto per l'azienda con cui lavoravamo". aCapo da parte sua ha invece assicurato che le tutele saranno garantite e che le preoccupazioni dei lavoratori sono ‘eccessive'.

"A quanto ci risulta la cooperativa non ha voluto armonizzare i contratti", continua Paoli. Una volta saputo del subentro di aCapo e delle differenti condizioni contrattuali, i lavoratori sono entrati in sciopero. "Per otto giorni abbiamo manifestato sotto il ministero", spiega Paoli. "Solo in quel momento ci hanno accolto dicendo che avrebbero aperto un tavolo, ma che eravamo noi a dover chiedere una sospensiva. "Su una commessa pubblica siamo noi ad aver dovuto chiedere una sospensiva", dichiara il sindacalista. "Dalle istituzioni non abbiamo avuto nessun appoggio.

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