Attivisti occupano l’ex Circolo degli Artisti a Roma: “Riapriamo gli spazi, la cultura è sotto attacco”

Attiviste e attivisti stanno occupando gli spazi dell'ex Circolo degli Artisti di Roma. "Siamo dentro la Circola dellə artistə di Roma! Venite tuttə, ci riprendiamo insieme questo spazio pubblico destinato alla cultura e alla socialità, chiuso da anni per una giornata di assemblea", hanno fatto sapere con un comunicato.
Lo spazio è chiuso da anni e da anni, ciclicamente viene tentata l'occupazione nello storico locale di via Casilina Vecchia a Roma. Oggi attiviste e attivisti sono riusciti ad entrare. Una volta all'interno dello stabile hanno aperto lo striscione. "Vogliamo tutt'altro", c'è scritto bianco su sfondo rosso.
"Liberiamo temporaneamente questo pezzo di città anche per riaffermare la necessità di politiche culturali a Roma in grado di valorizzare il ricco ecosistema artistico che la città esprime e fare fronte agli attacchi delle destre – denuncia il gruppo di attiviste e attivisti in occupazione Se questa vivacità sopravvive è grazie a spazi indipendenti, reti informali e circuiti che resistono fuori dalle logiche dell'intrattenimento mainstream, non certo grazie al farraginoso sistema di bandi, di cui da anni dichiariamo le criticità. Da che parte sta l’amministrazione comunale? È tempo di un segnale chiaro".

Occupato l'ex Circolo degli Artisti: "La cultura è di tutti"
Anche oggi attiviste e attivisti sono tornati nello stabile per far sentire la propria voce. Per prima cosa, hanno rinominato lo spazio Circola delleƏ artistƏ, come simbolo di spazio aperto e inclusivo nei confronti di ogni soggettività.
"Oggi 21 Luglio, nella giornata dell'Assemblea Nazionale convocata del basso da lavoratrici e lavoratori dell'arte e dello spettacolo, abbiamo occupato uno spazio pubblico, l'ex-Circolo degli Artisti destinato alle arti dal vivo, simbolo di socialità e chiuso da anni, per convocare un'assemblea aperta alla città e a tuttƏ coloro che lavorano nel campo delle arti performative, della cultura, del cinema, dell'università, della scuola, dell'editoria, dei beni culturali. La cultura in questo paese è sotto attacco, e chi ci lavora sempre più precariƏ e vulnerabile", hanno fatto sapere con un comunicato le attiviste e gli attivisti di Vogliamo Tutt'Altro.
La denuncia di chi lavora nella cultura e nello spettacolo: "Troppi tagli e declassamenti"
"Occupiamo questo spazio per ribadire che la cultura non è un privilegio delle élite, ma un diritto di tutte e tutti e che per questo deve essere sostenuta e finanziata pubblicamente; che la cultura è un lavoro, non solo una passione, e che deve essere retribuito e sostenuto con forme di welfare", hanno continuato.
"Denunciamo i tagli e i declassamenti effettuati dalle Commissioni contro teatri, festival, compagnie e progetti di formazione che da anni animano l’ecosistema culturale del paese, e che offrono migliaia di posti di lavoro ad artiste, tecniche, addetti alla comunicazione, curatrici, grafici, videomaker, fotografi, studiose. Si stima una perdita tra le 30.000 e le 50.000 giornate lavorative, in uno scenario di precarietà sistemica che segnaliamo da anni. A fronte di questo licenziamento di massa l’unica risposta possibile è occupare i luoghi del lavoro", hanno poi aggiunto analizzando la situazione lavorativa di professionisti e professioniste dello spettacolo e della cultura.