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Attentato Sigfrido Ranucci

Attentato Ranucci, analisi su decine di telecamere: caccia a un uomo incappucciato visto dai vicini di casa

Le immagini dei decine di telecamere di sorveglianza di sistemi pubblici e privati sono al vaglio, per cercare di risalire a dettagli utili alle indagini sull’attentato al giornalista di Report Sigfrido Ranucci. È caccia a un uomo incappucciato visto da alcuni testimoni.
A cura di Alessia Rabbai
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Sigfrido Ranucci (La Presse)
Sigfrido Ranucci (La Presse)
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Un uomo incappucciato è ciò a cui stanno dando la caccia i carabinieri coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia in merito alle indagini sull'attentato a Sigfrido Ranucci, il giornalista Rai della trasmissione Report bersaglio dell'esplosione di un ordigno, che la sera del 16 ottobre scorso ha fatto saltare in aria la sua auto vicino alla sua abitazione a Pomezia. Le ipotesi di reato sono danneggiamento e violazione della legge sulle armi in relazioni all'ordigno esploso, entrambi aggravati dal metodo mafioso.

Al momento non ci sono ancora nomi iscritti nel registro degli indagati e gli investigatori cercano di risalire ai responsabili. Nel frattempo Ranucci ha annunciato quali saranno alcuni dei temi della nuova stagione di Report in onda da domenica prossima 26 ottobre 2025 su Rai3: "Parleremo di Gaza e delle stragi di mafia e del ruolo della destra eversiva".

Caccia a un uomo incappucciato visto da alcuni testimoni oculari

I militari di Frascati e Roma, coordinati dal pubblico ministero della Dda Carlo Villani, hanno acquisito al vaglio le registrazioni riprese da decine di telecamere di sicurezza. Immagini riprese da sistemi sia pubblici che privati, che passano al vaglio, per cercare di trovare dettagli utili alle indagini. Alcuni testimoni oculari, vicini di casa di Ranucci avrebbero infatti detto di aver visto un uomo incappucciato camminare in strada prima e dopo l'esplosione.

Ranucci a più riprese ha dichiarato di essere convinto che l'attentato nei suoi confronti sia un messaggio per dire "sappiamo dove stai, come tu muovi e quando colpirti". Il sospetto è che chi ha compiuto l'attentato abbia tenuto d'occhio il giornalista, studiandone i movimenti, che l'abbia seguito o che comunque sapesse fosse tornato a casa.

L'auto rubata parcheggiata vicino casa di Sigfrido Ranucci

Tra gli aspetti che dovranno essere chiariti nelle indagini sull'attentato a Sigfrido Ranucci c'è l'eventuale esistenza di una connessione tra l'esplosione dell'ordigno e un'auto, la Fiat X 500 rubata, trovata non molto distante dall'abitazione del giornalista. Il proprietario ne aveva denunciato infatti il furto a Ostia la scorsa estate. Gli artificieri dei carabinieri hanno transennato l'area e sottoposto la macchina a bonifica, che è risultata negativa. I caarabinieri del Ris indagano sui frammenti dell'ordigno rudimentale, composto da circa chilogrammo di esplosivo.

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