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Apertura supermercati di Roma a rischio per Pasqua e Primo Maggio: sindacati indicono sciopero

I sindacati contestano la decisione di alcune aziende di tenere aperti i negozi anche nelle giornate festive di Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile e Primo Maggio: “Inaccettabile che ad alcuni dipendenti, reduci da un anno in prima linea di stress ed esposizione al contagio, non sia concessa una pausa almeno nelle giornate festive”.
A cura di Enrico Tata
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Alcune aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i loro supermercati al pubblico anche nei giorni di Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile e Primo Maggio. Una decisione, questa, che è stata duramente contestata dai sindacati confederali, che per quei giorni hanno indetto uno sciopero dei lavoratori. Le aperture, quindi, potrebbero essere a rischio a Roma e in generale in tutto il Lazio. Scrivono in una nota i segretari generali della Filcams CGIL Roma e Lazio, Alessandra Pelliccia, della Fisacat-CISL Lazio e Roma, Carlo e Stefano Diociaiuti, e della Uiltucs Roma e Lazio, Giuliana Baldini: "Inaccettabile che ad alcuni dipendenti, reduci da un anno in prima linea di stress ed esposizione al contagio, non sia concessa una pausa almeno nelle giornate festive. Ricordiamo che il CCNL di riferimento non prevede l’obbligo alla prestazione festiva".

La nota dei sindacati: "Proclamiamo uno sciopero"

I sindacati spiegano di aver indetto lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del commercio per protestare contro la decisione di alcune aziende di tenere aperti i negozi: "Tenendo conto dell’emergenza in atto, riteniamo che si tratti di una scelta inopportuna e irresponsabile". Si legge ancora nella note diffusa dai sindacati: "Proclamiamo lo sciopero di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori ai quali si applicano i diversi CCNL del settore commercio, e soprattutto per chi ha l’obbligo alla prestazione festiva nel contratto di lavoro. Da anni, ormai, ribadiamo che la liberalizzazione selvaggia delle aperture festive rappresenta ‘uno stravolgimento del vivere sociale della nostra comunità democratica, fondata anche sul valore sociale delle festività: tuttavia, adesso più che mai riteniamo che sia inaccettabile che ai lavoratori della distribuzione alimentare, dopo un anno terribile di carichi di lavoro, stress ed esposizione al contagio, sia chiesto di essere esposti al rischio anche durante momenti di festa. Di queste aperture possiamo davvero fare a meno, ci ascoltino aziende e istituzioni".

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