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Anziana uccisa dalla badante dopo ore di tortura, la figlia: “L’avevo tolta da un ospizio”

In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, la figlia di Maria Luisa Lombardi ha raccontato come avesse scelto una badante dopo sette persone cambiate in cinque anni, per essere sicura di affidare la madre ad una persona di fiducia e toglierla dall’ospizio. Ma quello che sembrava essere “l’angelo della casa, si è trasformato in un essere malvagio”.
A cura di Alessia Rabbai
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"L'avevamo convinta a lasciare l'ospizio, affidandola ad una persona che le permettesse di rimanere a casa" sono le parole dei famigliari di Maria Luisa Lombardi, la donna di ottantuno anni uccisa dalla badante, nella sua abitazione all'Infernetto, dopo ore di vera e propria tortura e morta il 9 giugno scorso. In un'intervista rilasciata Il Messaggero, la figlia Cristina racconta di come, pur di avere la sicurezza, poi scopertasi infondata, di aver affidato l'anziana nelle giuste mani, avevano cambiato sette badanti nell'arco di cinque anni, perché nessuna di queste li convinceva. Una ricerca che poi si è interrotta e la scelta è ricaduta su Lyubov Tkachuk, una cinquantacinquenne kazaka, che ora rischia l'ergastolo con la pesante accusa di omicidio volontario. La figlia descrive la donna come "l'angelo della casa,  che si è poi trasformato, all’improvviso in un essere malvagio". La figlia ha spiegato che la donna, dopo aver ucciso sua madre "si è giustificata dicendo che era caduta. Invece me l’aveva ammazzata di botte".

La badante rischia l'ergastolo

La badante, in un primo momento ritenuta responsabile di maltrattamenti aggravati, poi direttamente responsabile della morte dell'anziana della quale avrebbe dovuto invece prendersene cura, è stata incastrata dalle immagini riprese dalle telecamere, prova incontestabile delle violenze che si è trovata costretta a subire e ricostruite attraverso il lavoro del pubblico ministero Daniela Cento. La speranza dei famigliari e della figlia, assistita dal legale Maria Marmo, è che la donna riceva dal giudice il massimo della pena. Secondo gli inquirenti il pomeriggio del 7 maggio scorso la badante ha trascinato Maria Luisa giù dal letto, strattonandola dai piedi e l'ha presa a gomitate, colpendola anche sul volto. Poi è tornata da lei, lanciandola a terra. Violenze che si sono protratte per ben quattro ore. Infine la badante ha cambiato le lenzuola e pulito il pavimento, per nascondere il sangue. L'anziana è morta in ospedale per una emorragia subdurale acuta e i politraumi contusivi fratturativi causati dalle continue percosse.

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