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La morte di Gina Lollobrigida

Andrea Piazzolla condannato a 3 anni per circonvenzione d’incapace: così derubò Gina Lollobrigida

L’ex factotum di Gina Lollobrigida è stato condannato a tre anni di reclusione per circonvenzione d’incapace. Il giudice lo ha ritenuto responsabile di aver sottratto beni all’attrice tra il 2013 e il 2018, approfittando delle sue condizioni.
A cura di Redazione Roma
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Andrea Piazzolla è stato condannato a tre anni di reclusione per circonvenzione d'incapace. Il giudice monocratico di Roma ha riconosciuto la colpevolezza dell'ex factotum di Gina Lollobrigida: approfittando delle sue condizioni psicologiche le avrebbe sottratto beni dal suo patrimonio personale dal 2013 al 2018.

La procura di Roma aveva chiesto una condanna a 7 anni e mezzo, per aver sottratto beni per il valore di 10 milioni di euro all'attrice, icona mondiale del cinema italiano, scomparsa lo scorso 16 gennaio. Il giudice però ha scelto una condanna più lieve di quella avanzata dalla pm Eleonora Fini. Il giudice di Piazzale Clodio ha stabilito per Piazzolla una multa di 1.000 euro e il sequestro di beni mobili e immobili. Potrà chiedere di scontare la condanna con una pena alternativa ai servizi sociali.

"Un giudice estremamente preparato del tribunale di Roma ha riconosciuto la ragionevolezza delle nostre ipotesi e finalmente è stata fatta giustizia". Questo il commento dell'avvocato Michele Gentiloni Silveri, legale della famiglia di Gina Lollobrigida. Milko Skofic, figlio dell'attrice, ha reagito con queste parole alla sentenza: "È comunque un dolore, ma la sentenza fa giustizia. La verità è che però non si doveva proprio arrivare a questo. Si tratta di una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato alla sentenza e rimpiango tutto il tempo che ho perso e al fatto che non potuto stare accanto a mia madre".

L'accusa ha ripercorso nel corso delle udienze come l'uomo aveva manipolato l'anziana attrice, convincendola di essere per lei insostituibile, riuscendo così ad avere accesso al suo patrimonio appropriandosene."Era un bravo factotum, ma lei si era convinta che fosse insostituibile – ha dichiarato durante l'ultima udienza del processo la pubblico ministero – Era diventato un rapporto di squilibrio a cui si è aggiunto il totale isolamento attorno alla donna. La corte parla di deficienza psichica in maniera esplicita: è quanto riscontrato in Lollobrigida".

Piazzolla avrebbe agito isolando Lollobrigida dai suoi affetti (compreso il figlio e i nipoti) e dalle altre persone, compromettendone la sua capacità decisionale e la sua corretta percezione della realtà, convincendola di avere un assoluto bisogno di lui. Andrea Piazzolla ha sempre rifiutato ogni addebito, difendendosi dalle accuse avanzate in particolare modo dai familiari.

"Credo che si sia dimostrato ampiamente  che la signora non è mai stata isolata. Rispondeva al telefono quando voleva lei, chiamava chi voleva lei, incontrava chi voleva lei. Hanno detto che la signora era isolata e che c'erano i lucchetti a casa. – ha dichiarato a Pomeriggio Cinque – Quale razza di figlio o nipote lascia una persona anziana segregata dentro casa e isolata? A un mese dalla scomparsa della signora Lollobrigida, il figlio ha preso una scaletta perché non si apriva il cancello e ha tentato di scavalcare. Ora mi domando: quando c'è da fare l'inventario prendi la scaletta, quando ci sarebbe da salvare tua mamma perché isolata non lo fai?". Il giudice però ha reputato che l'ex factotum abbia agito con dolo.

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