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Rimborsi risparmiatori truffati, Tria: “Vogliamo pagare tutti, cerchiamo norma più adatta”

È ancora da sciogliere il nodo sui ristori dei truffati dalle banche. Di maio insiste: “Quelle persone vanno risarcite senza arbitrati, lodi o giudici, visto che già ne hanno passate abbastanza”. Da Tria segnali di distensione: “Nel governo non ci sono posizioni differenti, stiamo cercando la norma più adatta per pagare tutti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Durante il Consiglio dei ministri di ieri sera è stato approvato con la formula ‘salvo intese' il dl Crescita. Non è stato trovato però alcun accordo per risarcire i risparmiatori truffati. Il premier Conte ieri ha annunciato che lunedì incontrerà le associazioni, e martedì la norma per i ristori dovrebbe essere varata nel Consiglio dei ministri. "I truffati dalle banche li dobbiamo risarcire. Quelle persone vanno risarcite senza arbitrati, lodi o giudici, visto che già ne hanno passate abbastanza", ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, a margine di un incontro con Assolombarda a Milano. "Sono contento che siamo arrivati alla conclusione che vanno risarciti tutti il prima possibile, aspettiamo la riunione di lunedì con le associazioni, ma la mia linea è molto chiara", ha aggiunto.

"Vogliamo pagare tutti, quindi bisogna fare in modo che possano essere pagati nel più breve tempo possibile", ma "ovviamente bisogna pagarli secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare", ha detto il titolare del Mef Giovanni Tria entrando all'Eurogruppo informale. Nel Governo "non ci sono posizioni differenti, stiamo cercando la norma più adatta per pagare tutti", ha aggiunto. Il titolare di via XX Settembre ha detto di non sentirsi sotto attacco, rispondendo a chi gli chiedeva conto di una sua possibile rimozione dall'incarico. Le pressioni, secondo i retroscena, deriverebbero soprattutto dalle fila del Movimento, che sarebbe disposto a sacrificare Tria e sostituirlo con un ministro leghista. Fonti pentastellate non escludono comunque un rimpasto dopo le europee.

"Sicuramente c'è sintonia ogni qualvolta lavoriamo su cose concrete per aiutare gli italiani", ha ribadito Di Maio a Milano rispondendo ad una domanda dei cronisti proprio sui rapporti con il ministro Tria. "Se stiamo nella concretezza, in questo governo – ha aggiunto – c'è sempre sintonia. Quando parliamo di legge sull'aborto, scontri ideologici o forse quando si comincia a parlare tramite dichiarazioni di stampa e non guardandosi negli occhi iniziano i problemi".

Prova a mediare anche il premier Conte: "C'è stato un confronto sereno perché tutti quanti avevamo le idee chiare: abbiamo un miliardo e mezzo da sbloccare nel limiti delle regole europee. Quando vedo qualche ricostruzione sorrido", ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a Brescia alle domande del direttore del Corriere Luciano Fontana. "Il ministro Tria deve stare sereno, è a Bucarest e si sta confrontando seriamente con i nostri partner".

Il braccio di ferro nel governo ruota attorno alle modalità con cui effettuare i rimborsi: il ministro dell'Ecomomia Tria, accogliendo i rilievi dell'Unione europea, per scongiurare il rischio di una procedura d'infrazione, spinge per un doppio binario per i ristori, con una corsia preferenziale con Isee inferiore ai 35mila euro e patrimonio inferiore ai 100mila euro, e controlli arbitrali su quelli di entità superiore. Soluzione questa avallata anche dalla Lega. Il M5S punta invece al binario unico per tutti i risparmiatori, con il giudizio di una commissione ad hoc. Per questa seconda opzione, secondo i pentastellati, non sarebbe servita una nuova norma nel decreto Crescita, ma sarebbe bastato varare un decreto attuativo della legge di bilancio.

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