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Riconoscimento figli delle coppie gay, scontro nel governo. Spadafora contro Fontana: “Stop propaganda”

Scontro nel governo sul riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali. Il sottosegretario con delega alle Pari opportunità, Vincenzo Spadafora, si rivolge al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana: “Lo invito a fermare la propaganda e aprire un dialogo culturalmente serio, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Si apre lo scontro nel governo sul tema del riconoscimento dei figli delle coppie gay. Dopo le dichiarazioni del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, arriva la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità e ai giovani, Vincenzo Spadafora, in quota Cinque Stelle. Spadafora invita “il ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale”. Secondo il sottosegretario su questi temi “è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perché tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini”.

Spadafora sottolinea che non esistono bambinidi serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati. Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Secondo la Corte Costituzionale infatti, questo principio è illegittimo sul piano costituzionale e non costituisce un bene giuridico meritevole di protezione”. “Il preminente interesse del minore – continua Spadafora – è l'unico principio che deve guidare tutte le scelte nella materia dello status familiare. Proprio per questo, secondo la giurisprudenza, è illegittimo il rifiuto dell'Ufficio di Stato Civile di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso”.

Le parole di Fontana

Oggi il ministro Lorenzo Fontana, in audizione alla commissione Affari Sociali, aveva dichiarato: “Rilevo come l'attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell'iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all'estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere”.

La posizione del sindaco Appendino

In polemica con Fontana sono arrivate anche le parole del sindaco di Torino, Chiara Appendino, che su Twitter scrive: "Torino è stata la prima città in Italia a riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso, di questo siamo orgogliosi. Continueremo su questa strada, per garantire alle bambine e ai bambini il diritto di avere una famiglia in cui l'amore sia l'unica condizione necessaria".

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