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Renzi: “Voto in Spagna ci dice che chi applica austerity dell’Ue perde le elezioni”

Il Premier analizza i risultati delle elezioni spagnole: “Benedetto Italicum che da noi ci darà un vincitore chiaro, ma a perdere è la ricetta economica imposta in questi anni dall’Europa che non aiuta i cittadini e paradossalmente punisce chi la esegue”
A cura di Antonio Palma
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"La Spagna di oggi sembra l'Italia di ieri, tutti dicono di aver fatto un buon risultato, tutti dicono che bisogna fare accordi per creare un governo di coalizione, tutti dicono che servono riforme. Dico l'Italia di ieri perché con la legge elettorale abbiamo cancellato ogni balletto post-elettorale". È quanto ha sottolineato il Premier Matteo Renzi nella sua consueta Enews commentando il risultato del voto delle elezioni politiche spagnole. "Sia benedetto l'Italicum" ha scritto Renzi, rivendicando il fatto che in Italia "con la nuova legge elettorale – approvata su impulso del nostro Governo a maggio 2015 – ci sarà un vincitore chiaro. E una maggioranza in grado di governare. Stabilità, buon senso, certezze". Per Renzi però è un altro il dato ancora più importante da osservare in queste elezioni spagnole: "Come già accaduto in Grecia e in Portogallo i governi che applicano rigide misure di austerity accompagnate magari anche da risultati positivi di crescita (ma crescita jobless, cioè senza aumento dei posti di lavoro) sono destinati a perdere la maggioranza".

Il "punto molto interessante", secondo il Presidente del Consiglio, è che "la ricetta economica che è stata pensata in questi anni dall'Europa non aiuta i cittadini e paradossalmente punisce chi la esegue". "Adesso sarà interessante capire se l'Europa si renderà conto che una miope politica di rigore e austerità non ci porta da nessuna parte" ha proseguito Renzi, annunciando: "Questo ho spiegato dettagliatamente all'ultimo consiglio europeo e questo dirò nei prossimi mesi". "Io non faccio una battaglia contro l'Europa, a differenza di quello che scrivono alcuni commentatori. Io faccio una battaglia per l'Europa. Ma l'Europa del sociale, della cultura, dell'innovazione, dell'occupazione. Non solo l'Europa dei numeri, dei parametri, dei vincoli. Tutto qui" ha sottolineato ancora il Premier.

Renzi infine ha rivendicato i provvedimenti messi in campo con la legge di stabilità appena approvata alla Camera. "Dicono che questa legge di stabilità è una legge di stabilità fatta di bonus. Probabilmente hanno nostalgia di quanto la legge di stabilità era fatta solo di malus!" ha attaccato il Premier, aggiungendo: C'è un disegno organico che ci guida, giù le tasse, difesa dei più deboli, semplificazione con le riforme, solidi e solidali". "I cinque stelle hanno detto che questa legge di stabilità è pensata per gli amici. Sì, noi pensiamo agli amici che sono gli italiani, nessuno escluso. Perché pensiamo che gli italiani abbiano diritto all'amicizia del loro Governo" ha proseguito il leader dell'Esecutivo, concludendo: "Per anni la legge di stabilità vedeva aumentare le tasse. Adesso le tasse vanno giù. E crescono investimenti in ciò che l'Italia rappresenta meglio: cultura, qualità della vita, sanità, sociale, associazionismo, scuola, sport, ricerca. Può sembrarvi una piccola cosa ma è un cambiamento strutturale. I primi amici però sono i nostri figli, i nostri nipoti. Per questo dal 2016 il rapporto debito-pil torna a scendere! Non accadeva da dieci anni. Il primo bonus di questa legge elettorale dunque è il debito che va giù".

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