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Putin attacca ancora la Turchia: “Non collaboreremo più con loro”

Il leader russo attacca ancora Erdogan per l’abbattimento del jet al confine siriano: “Forse Ankara abbattendo il nostro caccia voleva fare cosa gradita agli Usa” ma “che provi ora a violare lo spazio aereo…”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'abbattimento del caccia russo presso il confine siriano sarebbe stato deciso dalla Turchia col desiderio "di fare cosa gradita agli Usa". Parola di Vladimir Putin che parla alla Nazione nella conferenza stampa di fine anno,  tornando anche sul caso del jet abbattuto dai ribelli turcomanni. E ancora: “Noi non lo sappiamo, ma se qualcuno nella leadership turca ha deciso di compiacere gli americani, io non so se cosa hanno fatto è giusto o no”, ha detto rispondendo a un reporter turco. “Io – ha proseguito il presidente russo – non so assolutamente se gli americani hanno bisogno di questo o no”.

Il presidente poi rincara la dose quando afferma che non c'è “alcuna prospettiva di cooperazione” con l'attuale leadership turca guidata da Recep Tayyip Erdoğan, sottolineando come sia “molto difficile” mantenere buone relazioni con Ankara. "Anche quando diciamo che siamo d'accordo con loro, ci pugnalano nella schiena per ragioni assolutamente incomprensibili", ha affermato. E minaccia: "La Russia ha il proprio sistema di difesa aerea in Siria, provi ora la Turchia a volare nello spazio aereo siriano”, adducendo al fatto che prima dell'abbattimento del jet russo da parte di Ankara gli aerei turchi violavano sempre lo spazio aereo siriano.

Putin ha parlato anche della crisi in Siria. “Le operazioni militari russe in Siria continueranno finché sarà lanciato il processo politico per risolvere la crisi”. La Russia “sostiene l'iniziativa degli Stati Uniti per la Siria, inclusa la definizione di una risoluzione da presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu”, ha dichiarato Putin, ribadendo che “solo i siriani possono scegliere il loro presidente” e che la Russia “non accetterà mai” che qualcuno imponga dall'esterno un governo a un paese.

Altro tema caldo è la situazione in Ucraina. “La Russia non vuole un’escalation del conflitto – ha detto Putin -, ma la situazione non può essere risolta con l’eliminazione delle persone nel Donbass”. Il leader del Cremlino assicura di voler “rispettare gli accordi di Minsk ma bisogna anche vedere cosa c’è scritto” definendo “una manipolazione” le azioni adottate dall’Ucraina per l’applicazione dell’accordo.  Poi annuncia una svolta: “Mosca è pronta a cancellare il regime di visti per i cittadini georgiani”, sottolineando che Mosca vede segnali positivi dalle attuali autorità georgiane, con le quali è pronta a lavorare.

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