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Prescrizione breve, il disegno di legge ad personam per salvare Berlusconi dai processi viene ritirato

Una nuova proposta di legge disarma maggioranza e opposizione in Parlamento, si tratta della “prescrizione breve” presentata oggi alla Camera dall’onorevole Luigi Vitali e che prevede termini di prescrizione più veloci per tutti gli imputati incensurati e che abbiano più di 65 anni, grazie all’applicazione automatica delle attenuanti generiche.
A cura di Alessio Viscardi
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Una nuova proposta di legge disarma maggioranza e opposizione in Parlamento, si tratta della “prescrizione breve” presentata oggi alla Camera dall'onorevole Luigi Vitali e che prevede termini di prescrizione più veloci per tutti gli imputati incensurati e che abbiano più di 65 anni, grazie all'applicazione automatica delle attenuanti generiche. Una norma che è stata giudicata da subito tarata sulla persona del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che con il venir meno del lodo Alfano e del legittimo impedimento dovrà ora presenziare a ben quattro processi, tra cui quello derivante dal caso Ruby in cui è accusato di concussione e prostituzione minorile. Ma il premier dice di non sapere nulla di questa norma che viene ritirata.

A screditare la prescrizione breve è stato anche il legale di Silvio Berlusconi, il parlamentare Niccolò Ghedini: “La proposta depositata dal Vitali è di sua esclusiva iniziativa e non concordata con la Consulta Giustizia del Pdl. Chiederemo a Vitali di ritirare immediatamente quella parte di ddl che potrebbe offrire strumentali polemiche in particolare per ciò che riguarda la prescrizione”.

Nel testo presentato alla Camera da Vitali, le attenuanti generiche devono considerarsi prevalenti in modo automatico rispetto alle aggravanti, qualora si sia in presenza di un incensurato dall'età superiore ai 75 anni. L'effetto principale di questa norma è che il giudice deve per forza di cose pronunciare una sentenza inappellabile di non atto a procedere, in caso di indagini preliminari, mentre i tempi per la prescrizione si riducono drasticamente.

Tuona l'opposizione, per bocca della capogruppo Donatella Ferranti: “Quella di Vitali è una proposta sconcertante perché priva di ogni logica di sistema, con intenti punitivi e intimidatori nei confronti della magistratura e costruita per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi, a partire dal caso Ruby i cui atti potrebbero essere resi nulli d’un colpo”. A preoccupare molto Silvio Berlusconi è il processo Mediaset, in cui è incriminato di frode fiscale.

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