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Zona gialla e zona bianca, le Regioni che possono cambiare colore dopo il monitoraggio Iss di domani

Il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità di domani non dovrebbe decidere alcun cambio di colore. Le Regioni dovrebbero restare tutte in zona bianca anche la prossima settimana, visto che gli indicatori decisionali – terapie intensive, area medica e incidenza – sono ovunque sotto la soglia della zona gialla.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La prossima settimana l'Italia – con ogni probabilità – sarà ancora tutta in zona bianca. Per capire cosa succederà, però, bisognerà comunque aspettare il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di domani. Come ogni venerdì gli esperti si riuniranno per valutare i dati epidemiologici della settimana, con particolare attenzione agli indicatori decisionali: terapie intensive, area medica e incidenza. Non dovrebbero esserci, però, particolari stravolgimenti, visto che tutte le Regioni sono stabilmente nei parametri della zona bianca e, dopo il ritorno della Sicilia, non c'è più nessun territorio in zona gialla.

Terapie intensive e area medica, i dati Regione per Regione

Per capire quali saranno i colori delle Regioni dalla prossima settimana, bisogna guardare ancora una volta ai dati. Incidenza a parte, i valori determinanti sono ancora quelli che indicano la percentuale di occupazione – Regione per Regione – di terapie intensive e posti letto in area medica. I dati di Agenas, aggiornati a ieri sera, sono i seguenti:

  • Abruzzo: 3% terapia intensiva, 4% area medica
  • Basilicata: 0% terapia intensiva, 7% area medica
  • Calabria: 6% terapia intensiva, 10% area medica
  • Campania: 3% terapia intensiva, 5% area medica
  • Emilia Romagna: 4% terapia intensiva, 4% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 5% terapia intensiva, 3% area medica
  • Lazio: 5% terapia intensiva, 5% area medica
  • Liguria: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Lombardia: 4% terapia intensiva, 5% area medica
  • Marche: 6% terapia intensiva, 4% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 2% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 6% terapia intensiva, 4% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Piemonte: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Puglia: 4% terapia intensiva, 5% area medica
  • Sardegna: 5% terapia intensiva, 5% area medica
  • Sicilia: 5% terapia intensiva, 8% area medica
  • Toscana: 4% terapia intensiva, 4% area medica
  • Umbria: 5% terapia intensiva, 5% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 2% area medica
  • Veneto: 3% terapia intensiva, 2% area medica

Perché nessuna Regione rischia la zona gialla da lunedì

Da lunedì, se questi dati dovessero essere confermati anche stasera, nessuna Regione passerebbe in zona gialla. I territori più a rischio sono rientrati agevolmente nei parametri della zona bianca. Sia la Sicilia, che ci è tornata da quasi una settimana, sia la Sardegna e la Calabria, che hanno sfiorato la zona gialla a lungo senza mai passarci. Oggi le tre Regioni sono abbastanza allineate ai dati delle altre. In ogni caso, nessuna è vicina alle soglie della zona gialla: 10% in terapia intensiva e 15% in area medica.

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