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Precisazioni Ministero degli Interni su circolare per passeggiate con figli: “Regole non cambiano”

Dopo la confusione generale creata da una circolare inviata ieri ai prefetti sulle uscite fuori casa, il ministero dell’Interno precisa: “Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano”. Ieri si è solo voluto precisare, in base a delle sollecitazioni sul tema, che a un genitore è consentito camminare con il proprio figlio nelle prossimità dell’abitazione, viste le difficoltà dei minori in questa difficile situazioni. Ma le misure restrittive non sono state allentate.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministero dell'Interno chiarisce: le regole per gli spostamenti non sono cambiate, si può uscire di casa solo per esigenze primarie. Dopo lo scontro con le Regioni e la confusione generale creata da una circolare, inviata ieri ai prefetti in merito alle uscite fuori casa, il Viminale rimarca che di fatto le regole non sono mutate: si è solo sottolineato che a un genitore è concesso fare una passeggiata con il proprio figlio minore in prossimità dell'abitazione, in quanto questa rientra tra le attività motorie all'aperto permesse.

La precisazione del ministero era arrivata in seguito a varie sollecitazioni che puntualizzavano come la quarantena sia particolarmente dura per i bambini. La circolare quindi replicava rimarcando che "ad un solo genitore" fosse concesso "camminare  con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all'aperto, purché in prossimità della propria abitazione". Tuttavia, la comunicazione ai prefetti è stata percepita come un segno di apertura rispetto alle misure contenitive contro la diffusione del coronavirus, creando confusione in materia e la rabbia delle autorità regionali che hanno sottolineato come riaprire adesso vanificherebbe tutti i sacrifici fatti finora.

"Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambianoSi può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute", precisa allora il Viminale, spiegando che la circolare inviata dal ministero dell'Interno ai prefetti il 31 marzo "si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale". Inoltre, si puntualizza "è stato specificato che  la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute".

Sull'attività motoria all'aperto quindi, di fatto non cambia nulla: "Fermo restando le  limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all'aperto e che continua ad essere vietato l'accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all'obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse".

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