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Via libera al decreto fiscale: ecco come i contribuenti potranno condonare debiti con il fisco

Via libera al decreto fiscale. Che cosa contiene esattamente il testo di legge approvato ieri sera dal Quirinale? All’interno del decreto fiscale ci sono tutte le norme relative al condono fiscale di cui potranno usufruire numerosi contribuenti. Vediamo quali vantaggi potranno avere i contribuenti dall’approvazione della pace fiscale.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Fiscale, ovvero il decreto che conteneva la tanto contestata norma sul condono fiscale. Nella serata di ieri, il testo è arrivato al Quirinale dopo aver ottenuto l'approvazione da parte della Ragioneria di Stato ed è stato firmato dal Capo dello Stato. Che cosa contiene esattamente il testo di legge approvato dal Quirinale? All'interno del decreto fiscale ci sono tutte le norme relative al condono fiscale di cui potranno usufruire numerosi contribuenti.

La pace fiscale prevede la possibilità di chiudere le pendenze con il Fisco con un saldo e stralcio delle cartelle non pagate, saldo e stralcio che terrà conto della situazione reddituale del contribuente. Tre le aliquote previste, al 6%, 10% e 25%, che saranno applicate in maniera diversa a seconda dell'Isee del cittadino che chiederà il saldo e stralcio. Per le persone fisiche si applicheranno rispettivamente il 6%, 10% o 25% a chi ha un Isee sotto i 15.000 euro, tra 15.000 e 22.000 euro, tra 22.000 e 30.000 euro. Per le società, invece, se hanno debiti superiori al 20% del valore della produzione e un indice di liquidità inferiore a 0,3%, tra 0,3 e 0,6%, tra 0,6 e 0,8%. Chi ha già in corso una rottamazione potrà aderire al condono – se rientra nei criteri – ma solo per gli importi che non ancora versati.

Per quanto riguarda il condono mediante dichiarazione integrativa, ovvero il condono che riguarda di importi nascosti al fisco negli ultimi 5 anni, sarà possibile solo per chi ha già presentato una dichiarazione, e potrà aumentare il valore del reddito al massimo del 30%, con un tetto complessivo di 100 mila euro l'anno. La doppia soglia però non varrà per chi ha dichiarato meno di 100mila euro, che potrà dunque sanare fino a 30mila euro di imponibile non dichiarato. Su questi redditi si pagherà il 20%.

Chi non rientrerà nelle casistiche del saldo e stralcio, potrà avvalersi di una rottamazione ter. La cartella si potrà pagare senza sanzioni e interessi con 10 rate spalmate in cinque anni. La possibilità vale anche per chi ha aderito alla rottamazione bis, ma questi contribuenti dovranno versare le rate previste per quest'anno e potranno poi diluire quelle da pagare nel 2019. Previsto anche l'annullamentoautomatico per le mini-cartelle di importo inferiore ai 1.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010.

Per quanto riguarda la chiusura delle liti pendenti, è previsto che il contribuente possa pagare solo il 20% del dovuto, chiudendo subito la causa con il fisco, se ha vinto in secondo grado o dimezzare il dovuto in caso di vittoria in primo grado. Ci saranno anche delle vere e proprie sanatorie flash, ovvero la possibilità di mettersi in regola da subito per chi, dopo un controllo, ha ricevuto un verbale di constatazione: dovrà ripresentare la dichiarazione ma non pagherà sanzioni e interessi.

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