Vertice Nato a L’Aja del 24 e 25 giugno 2025, chi partecipa e quali sono i temi in agenda

Il 24-25 giugno 2025 è in programma il vertice Nato a L’Aja, nei Paesi Bassi, presieduto dal segretario generale della Nato, Mark Rutte. Parteciperanno i leader e rappresentanti di tutti i trentadue Paesi membri dell'Alleanza atlantica, e tra loro anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Si discuterà soprattutto dell'aumento delle spese militari, con il nuovo obiettivo di raggiungere il 5% del Pil per ciascun Paese nei prossimi anni, oltre che naturalmente della crisi in Iran. Saranno messe in atto misure di sicurezza straordinarie, considerando che potrebbero esserci oltre 8mila partecipanti tra capi di Stato e di governo, ministro della Difesa e funzionari.
Chi partecipa al vertice Nato a L'Aja del 24 e 25 giugno 2025
Alcune stime parlano di circa 8.500 partecipanti per il vertice Nato che si terrà il 24 e 25 giugno a L'Aja. Certamente saranno presenti i massimi rappresentanti dei trentadue Paesi che fanno parte dell'Alleanza, ciascuno non solo con il proprio capo di Stato o di governo – ci sarà Giorgia Meloni ed è attesa anche la presenza di Donald Trump, tra gli altri – ma anche con il ministro della Difesa e con folte delegazioni di funzionari e diplomatici.
Gli Stati membri della Nato sono: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Turchia.
I temi in agenda al Vertice Nato
Ufficialmente i temi in agenda sono tre. Il sostegno all'Ucraina, su cui la Nato intende confermare la linea tenuta negli ultimi tre anni, dato che la Russia è ritenuta la minaccia principale. L'aumento delle spese militari, per le quali arriverà l'accordo con cui i Paesi membri si impegneranno a portare il loro livello di spesa militare al 5% del Pil.
I dettagli non sono ancora stati resi noti. Si parla del 3,5% di Pil dedicato alla spesa militare ‘pura' e un altro 1,5% per la spese "per la sicurezza" intese in modo più ampio. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che per l'Italia l'intenzione sarebbe di raggiungere questo obiettivo nei prossimi dieci anni.
Il terzo tema in agenda è, in senso ampio, "difesa e deterrenza". Sulla pagina ufficiale a questo punto si legge: "La Nato non è in guerra, ma non siamo nemmeno in pace". Naturalmente, l'attenzione non potrà che andare tutta al recente attacco degli Stati Uniti in Iran, che ha già portato a un contrattacco iraniano delle basi statunitensi nei Paesi del Golfo alleati. Il rischio di un'escalation è forte, e i leader dei Paesi coinvolti dovranno confrontarsi sugli sviluppi del conflitto. Sarà presente lo stesso Trump, che ha ordinato l'attacco, anche se vedendo il suo scetticismo sulla Nato in passato sembra improbabile che condividerà le sue intenzioni future.
La manifestazione M5s a L'Aja contro il riarmo
Oggi a L'Aja ci sarà anche un ‘contro-vertice‘, una manifestazione promossa dal Movimento 5 stelle. Non saranno presenti né il Partito democratico, né Alleanza Verdi-Sinistra. L'evento è rivolto a "tutti i partiti del campo progressista a livello europeo", come ha spiegato la senatrice M5s Alessandra Maiorino a Fanpage.it.
L'invito è stato esteso ai componenti del gruppo Left al Parlamento europeo (di cui Avs fa parte, con i rappresentanti di Sinistra italiana). Ha aderito invece il partito tedesco di sinistra anti-migranti Bsw, fondato da Sahra Wagenknecht; attesi anche rappresentanti degli spagnoli di Sumar e di La France Insoumise. L'intenzione dichiarata è quella di manifestare l'opposizione al riarmo unendo rappresentanti di più Paesi.