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Vaccini, niente obbligo per operatori sanitari e insegnanti: “Non ci sono coperture finanziarie”

Prosegue al Senato la discussione per l’approvazione dell’obbligo vaccinale. La commissione Bilancio nel frattempo ha dato parere contrario all’emendamento che mirava a introdurre l’obbligo per insegnanti e operatori sanitari sostenendo che al momento non ci sarebbero adeguate coperture finanziarie per garantire la somministrazioni delle dosi vaccinali al personale a carico dello Stato.
A cura di Charlotte Matteini
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Prosegue la discussione generale per l'approvazione del decreto Lorenzin che mira a reintrodurre l'obbligo vaccinale per i bambini dagli 0 ai 16 anni. Rispetto a ieri, la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha bocciato l'emendamento che prevedeva l'istituzione dell'obbligo per gli operatori sanitari, sociosanitari e per i docenti causa mancanza di adeguate coperture finanziarie. "La motivazione dell'assenza di copertura finanziaria non è giustificabile, il governo è tenuto a trovare le risorse necessarie quando è in gioco la salute pubblica, così come fa Regione Lombardia. Già dal 2005 offriamo gratuitamente le somministrazioni vaccinali, oltre che ai pazienti a rischio per patologia, a tutti gli operatori sanitari dell'area materno-infantile e malattie infettive, e al personale impiegato nelle scuole d'infanzia primaria e secondaria di secondo grado e nelle collettività infantili", ha commentato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. Al momento risultano contrari al provvedimento Lorenzin M5S, Mdp e Forza Italia. In Aula sono stati presentati circa 300 emendamenti da parte di vari gruppi parlamentari.

"Che vaccinarsi sia cosa buona e quindi sia indispensabile raggiungere livelli di vaccinazione che vadano oltre il 90% della popolazione è un fatto noto, ma proprio per questo appare assolutamente paradossale la bocciatura da parte della commissione Bilancio dell'obbligo della vaccinazione di insegnanti e personale sanitario. Docenti e personale sanitario a contatto con i bambini – prosegue la deputata – non possono non essere vaccinati: ne va della credibilità dell'intero decreto. Che senso avrebbe vaccinare tutti i bambini di una classe se la prima fonte di contagio potenziale fosse la maestra o l'infermiera di un reparto? Tutti ricordano il famoso caso di un noto policlinico romano in cui vari neonati risultarono positivi alla tbc finché si scoprì che la responsabilità era di una delle infermiere che non era stata sottoposta ai consueti test diagnostici. Allora scoppiò uno scandalo, si minacciò una class action, ma la verità era che il personale non risultava vaccinato. Alla Camera riproporremo certamente questo emendamento, con buona pace della commissione Bilancio, e speriamo che nel frattempo l'opposizione dei genitori free-vax si sposti sul fronte della prevenzione ed esiga la vaccinazione di docenti e personale sanitario", ha commentato l'onorevole Binetti dell'Udc.

Durante il dibattito odierno è intervenuto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, autrice del decreto: "Se avessimo avuto un clima diverso, scientifico questo dibattito in Senato non era necessario e non avrebbe avuto questi toni. Sento dire che il Paese è diviso: il Paese non è diviso, lo dividiamo noi. Poi abbiamo una piccola parte della popolazione che è convinta che i vaccini facciano male. Una piccola parte che è molto rappresentata. E poi c'è una fetta della popolazione che è confusa. Non avevamo più la percezione del rischio. Fino al '99 esisteva l'obbligatorietà e nessuno li metteva in dubbio. Ora vengono reinseriti per la mancanza di politiche attive in tutti questi anni e nella popolazione è venuta meno la percezione del rischio", ha spiegato il ministro, evidenziando per quale motivo si è reso necessario questo decreto d'urgenza.

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