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Ultima Generazione, Sangiuliano: “Chi imbratta i monumenti attacca il paesaggio e deve pagare”

Il ministro della Cultura Sangiuliano contro “gli ecovandali”: “Fino ad ora, i costi della ripulitura sono stati sostenuti dalla collettività. Chi attacca un monumento poi deve farsi carico di pagare la pulitura e il ripristino”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha risposto durante il Question Time di oggi alla Camera a un'interrogazione di Noi Moderati sugli attivisti per il clima di Ultima Generazione, che il governo chiama "ecovandali". L'interrogazione illustrata dall'onorevole Alessandro Colucci (Noi Moderati) verteva sulle iniziative volte ad assicurare la tutela del patrimonio artistico e culturale anche in relazione alle recenti proteste di Ultima Generazione, che hanno preso di mira a Roma Palazzo Madama, la Fontana dei Quattro Fiumi, la Fontana della Barcaccia, la Fontana di Trevi, Palazzo Vecchio a Firenze e a Milano il monumento in Piazza Duomo dedicato a Vittorio Emanuele II. Fino ad ora sono stati spesi 300mila euro per le operazioni di pulizia, per rimuovere le vernici lavabili che sono state gettate contro questi monumenti, per protesta.

Il ministro Sangiuliano ha risposto sottolineando che chi attacca i monumenti attacca il paesaggio", perché nel concetto di paesaggio "rientra tutto ciò che il genio umano ha prodotto in secoli di storia. L’attacco ai monumenti è attacco all’ambiente che si presume di voler tutelare e salvaguardare”.

"Fino ad oggi i costi sono stati sostenuti dalla collettività. Il ripristino della facciata del Senato è costato 40mila euro, più o meno la stessa cifra è costato l'intervento su Palazzo Vecchio. Nel caso della statua di Vittorio Emanuele a Milano si è dovuto procede a una gara d'appalto del costo di 200mila euro. Già siamo a una cifra considerevole che al momento è sostenuta dai cittadini contribuenti".

"Abbiamo approvato nel Cdm dell'11 aprile scorso una norma – aggiunge – che, prescindendo dal dato penale che seguirà il suo corso per opera della magistratura, punta a far pagare immediatamente ai responsabili di questi atti, con una sanzione pecuniaria fino a 60mila euro, comminata dal prefetto, i costi necessari per il ripristino dei luoghi. Chi attacca un monumento poi deve farsi carico di pagare la pulitura e il ripristino".

Sangiuliano nel suo intervento ha detto poi di voler "sfatare un altro mito": il fatto che vengano usati materiali vegetali che non danneggiano l’opera in permanenza, "è tutto da verificare", perché da uno studio che il ministro ha affidato a una commissione di esperti interna al ministero è emerso ma che alcuni marmi sono porosi e quindi "quello che viene gettato resta all'interno delle strutture".

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