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Trasporti, De Micheli dà la colpa alle Regioni: “Mai chiesta capienza minore a 80% o più risorse”

“Nelle riunioni di monitoraggio tutte le scelte sono state condivise anche con le Regioni e nessuna di loro ha mai chiesto una revisione delle linee guida, quindi prevedendo una percentuale di capienza minore di quella prevista. E nessuno ha mai chiesto più risorse al governo”, ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in audizione al Senato. Per poi spiegare perché con i tempi di permanenza a bordo e le linee guida di sicurezza previste (con una capienza sui mezzi di trasporto dell’80%) i trasporti non possano essere considerati come luoghi a rischio contagio.
A cura di Annalisa Girardi
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La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, è intervenuta in videoconferenza in Senato per fare il punto sul trasporto pubblico locale in questa delicata fase dell'emergenza sanitaria. La ministra, per prima cosa, ha sottolineato che durante il lockdown il trasporto pubblico locale non si è totalmente fermato, come tanti altri settori, per garantire il servizio a tutti quei lavoratori che hanno continuato ad andare in sede: per questo il governo è stato tra i primi in Europa ad approvare un protocollo di sicurezza per i lavoratori sui trasporti. Da maggio poi, ha proseguito la ministra, il trasporto pubblico ha iniziato a tornare ai livelli pre-Covid, "sia nelle Regioni che sono titolari del trasporto pubblico locale, sia nei Comuni che lo sono invece per il trasporto scolastico", ha precisato De Micheli. A quel punto sono state approvate anche delle linee-guida per tutti i viaggiatori, mentre per i lavoratori ha continuato ad essere in vigore il protocollo approvato a marzo, ha proseguito la ministra.

Nella fase da maggio a luglio si prevedeva un riempimento tra il 50 e il 60% con il distanziamento a bordo, ha spiegato. Poi ad agosto, viste le problematiche nascenti, il Comitato tecnico scientifico ha ammesso la possibilità di una capienza maggiore al 75%, "fermo restano l'utilizzo della mascherina, l'installazione obbligatoria di dispenser per l'igienizzazione delle mani, ingressi separati, areazione naturale e interventi di natura tecnica sui sistema di filtraggio". Questo alla luce dei tempi di permanenza a bordo dei mezzi e degli studi scientifici che affermano che il tipo di contatto che avviene su bus, treni o autobus, non possono essere considerati contatti stretti, ha aggiunto De Micheli, sempre citando il parere degli esperti scientifici. "Questo è il punto sostanziale per il quale esiste una differenza di linee guida tra trasporto a lunga percorrenza e trasporto pubblico locale", ha proseguito la ministra.

Che ha poi citato altri studi per cui sarebbe possibile anche ospitare sui mezzi 5 persone per metro quadro. "Per questo il coefficiente di riempimento dei trasporto pubblico locale è non superiore all'80% e per il trasporto scolastico di un coefficiente anche al 100% per soli 15 minuti del tragitto", ha detto ancora la ministra. Parlando poi dello stanziamento di 300 milioni per le Regioni e 150 milioni per i Comuni per il trasporto scolastico, la ministra ha difeso le misure e i provvedimenti presi finora per quanto riguarda i mezzi pubblici. De Micheli ha anche raccontato di aver incontrato sia i rappresentati delle aziende di trasporto pubblico locale, che quelli delle Regioni e dei Comuni: "Il governo si è detto aperto a costruire tavoli di lavoro permanenti per dare il proprio supporto alle autorità locali. Comunque dal monitoraggio non si sono registrate particolari situazioni di criticità per gli orari scaglionati. Per le situazioni di criticità evidenziate specialmente nei grandi centri urbani, il ministero si è subito attivato per monitorare la situazione e si è detto disponibile ad aumentare le corse per gli orari di punta".

De Micheli ha quindi citato tre studi internazionali che hanno analizzato la situazione in alcuni Paesi, tra cui Germania e Francia, dove si è anche concessa la capienza al 100% sui mezzi. Questi non avrebbero trovato una correlazione tra questo dato e l'incremento dei contagi: questo per i tempi di permanenza a bordo di cui hanno parlato anche gli esperti in Italia redigendo le linee guida. Ora 120 milioni dei 300 disposti per le Regioni serviranno a potenziare il numero dei mezzi di trasporto e ad aumentare i controlli nelle banchine dove, secondo quanto riportato dalla ministra, si sarebbero evidenziate più criticità. "Nelle riunioni di monitoraggio tutte le scelte sono state condivise anche con le Regioni e nessuna di loro ha mai chiesto una revisione delle linee guida, quindi prevedendo una percentuale di capienza minore di quella prevista. E nessuno ha mai chiesto più risorse al governo. Ad ogni modo da qui a fine anno sono ancora disponibili 180 milioni di euro", ha detto ancora la ministra.

"Generalmente comunque, anche durante le ore di punta, viene rispettata la percentuale di riempimento all'80%, a parte in alcune situazioni di criticità. Comunque il governo ha messo a disposizione delle risorse per aumentare e potenziare la rete di trasporti", ha aggiunto, ricordando che questo ha permesso di mettere in linea 2mila bus privati su 4mila tratte. Per il 2021 il governo prevede di potenziare ulteriormente il servizio del trasporto pubblico locale e quello scolastico, ha aggiunto De Micheli. Per alcune situazioni particolari, ad esempio particolarmente periferiche o per condizioni di disabilità dei passeggeri, si sono messi a disposizione anche bus turistici e taxi, ha concluso la ministra. Ribadendo infine come per evitare che si determinino situazioni di allarme e di preoccupazione si pensa a scaglionare ulteriormente gli orari di ingresso sia per gli studenti che per i lavoratori, in modo da alleggerire i flussi sui mezzi pubblici. "Non c'è mai stato nessuno contrasto con il ministero dell'Istruzione o con le Regioni", ha chiuso la ministra.

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