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Totonomi al Quirinale, chi potrebbe essere il nuovo presidente della Repubblica

L’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha escluso una volta per tutto la possibilità di un secondo mandato. Riparte quindi il totonomi per il Quirinale: da Mario Draghi a Silvio Berlusconi, da Daniele Franco a Marta Cartabia, ecco chi potrebbe essere il prossimo presidente del Consiglio.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo che Sergio Mattarella ha messo in chiaro una volta per tutte di non essere disponibile per un secondo mandato, ripartono i totonomi per il Quirinale. All'elezione del presidente della Repubblica manca ancora qualche mese, ma il tema è già ampiamente fonte di discussione nel dibattito politico. Il nome di Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio, è uno dei ricorrenti, nonostante le implicazioni che una sua salita al Colle porterebbero nel governo e nella maggioranza.

Al di là della proposta di Giancarlo Giorgetti, di Draghi a guidare le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza anche dal Quirinale, che ha innescato non poche polemiche, c'è un altro nome che permetterebbe di mantenere pressapoco gli equilibri attuali nella maggioranza. Quello di Daniele Franco, attuale ministro dell'Economia. C'è infatti chi rilancia Draghi come prossimo presidente della Repubblica, escludendo l'ipotesi del voto anticipato rendendo Franco presidente del Consiglio.

Non è l'unico ministro che il dibattito politico propone come possibile capo dello Stato. C'è infatti anche quello della Guardasigilli, Marta Cartabia. Sarebbe la prima donna a ricoprire l'incarico di presidente della Repubblica.

Infine, un altro dei nomi che è spesso rimbalzato in queste settimane, anche se decisamente divisivo per le forze politiche, è quello di Silvio Berlusconi. "Mio padre non ha mai avanzato la sua candidatura e quindi stiamo ai dati di fatto. Poi se chiedete a una figlia cosa pensate che risponda", ha commentato oggi in un'intervista al Corriere della Sera Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori. "Io so soltanto che è bastata l'ipotesi, l'ipotesi di una sua candidatura perché come il riflesso condizionato del cane di Pavlov le truppe giustizialiste ricominciassero a spargere gas tossici", ha aggiunto commentando le vicende giudiziarie che hanno interessato l'ex presidente del Consiglio. "La realtà è che mio padre non solo andrebbe assolto ma meriterebbe un risarcimento morale pressoché incalcolabile per le ingiustizie subite invece certi pubblici ministeri e certe testate continuano imperterriti a concepirsi come ‘giustizieri' votati all'annientamento per furore ideologico o semplicemente per calcolo del ‘nemico'. Che si chiama Silvio Berlusconi", ha concluso la figlia del Cavaliere.

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