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Terza dose di vaccino contro il Covid, quando e perché potrebbe scattare per tutta la popolazione

La terza dose di vaccino, al momento, è prevista solo per gli over 60 e alcune categorie particolarmente a rischio, ma potrebbe diventare necessaria per tutta la popolazione. La risposta di politici e scienziati, però, è sempre la stessa: guardiamo i dati. Se la protezione sta cominciando a calare nei più anziani, però, potrebbe calare durante l’inverno anche tra i più giovani.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Chiunque parli di terza dose di vaccino contro il Covid, che sia un membro del governo o uno scienziato, ripete la stessa cosa: bisogna guardare i dati. Ultimo è stato oggi pomeriggio il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel corso della conferenza stampa settimanale sul monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità: "Si è deciso di cominciare a proteggere quelle persone che sono a maggior rischio e che sono anche quelle che sono state vaccinate per prime, con un intervallo di tempo dalla prima dose che è superiore ai sei mesi – ha ricapitolato, parlando di terza dose – Per quanto riguarda il resto della popolazione, in questo momento non sappiamo ancora quanto presto dovremo vaccinare nuovamente i più giovani per far sì che il virus circoli poco". E ancora: "I dati si stanno accumulando e ci sarà tempo per decidere se e quando vaccinarli".

Il messaggio di Rezza, così come quello degli altri scienziati in questo senso, è molto chiaro: si naviga a vista, ora stiamo vaccinando con la terza dose gli over 60 e alcune categorie particolarmente a rischio, ma con il tempo la situazione potrebbe cambiare nuovamente. I dati, infatti, dicono che nelle fasce di popolazione di età più alta – che hanno ricevuto per prime il vaccino contro il Covid – i contagi sono ricominciati a crescere. La protezione del vaccino, insomma, con il tempo si allenta, ma questo non vuol dire che per tutta la popolazione sia imminente la terza dose.

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, oggi pomeriggio a Un giorno da pecora su Radio 1, ha confermato la linea sulla terza dose: "La scienza ci ha già detto le categorie che ne hanno bisogno, sopra i 60 anni e soprattutto con determinate patologie – ha spiegato – Se a un anno di vaccinazioni la scienza ci dirà che è necessario il richiamo, e spostare il richiamo ai 40 o ai 30 anni, faremo quel che è necessario". Il punto, però, è che si deve cominciare a fare qualche calcolo – e sicuramente al ministero della Salute lo si sta già facendo – per evitare di trovarsi con la protezione del vaccino in calo e decine di milioni di italiani che devono fare la terza dose.

Se la protezione sta calando adesso nei più anziani, che si sono vaccinati prima, presumibilmente nel corso dell'inverno calerà anche per i più giovani. Questo lasso di tempo a cavallo tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, però, coincide con la fine dello stato d'emergenza, con il quale dovrebbe chiudere i battenti anche la struttura commissariale del generale Figliuolo, che si è occupata della campagna vaccinale. Chi si occuperebbe, in caso, delle dosi booster per milioni di italiani? Il governo sta riflettendo sul da farsi, da un lato aspettando i dati sicuramente, ma dall'altro cercando anche di programmare una terza dose per tutti.

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