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Terza dose agli over 60: quando si potrebbe partire con le somministrazioni

Il piano di somministrazioni della terza dose di vaccino anti Covid è pronto e in alcune Regioni è già partito. Le indicazioni delle autorità vogliono che a ricevere la somministrazione aggiuntiva siano in via prioritaria i pazienti trapiantati e immunocompromessi, ma già si inizia a parlare di terza dose per tutta la popolazione. O almeno, per gli over 60, più a rischio di malattia grave. Ecco cosa pensano gli esperti.
A cura di Annalisa Girardi
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Il piano per iniziare a somministrare le terze dosi di vaccino anti Covid è pronto. Lo ha annunciato questa mattina il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo, mentre ieri l'Aifa ha aggiornato le sue Faq aggiungendo una serie di chiarimenti sulla somministrazione aggiuntiva. Si parte con le persone che hanno subito un trapianto e i pazienti immunocompromessi, ma diversi esperti del mondo scientifico hanno sottolineato che presto la terza dose servirà anche ad altre categorie, come gli anziani o i sanitari. "La prospettiva è una terza dose per tutti, ma ancora non sappiamo quando. Lo deciderà la scienza", ha commentato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite oggi della trasmissione L'Aria che tira su La7. In un'intervista all'Huffington Post, invece, il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ha parlato di una terza dose in tempi brevi anche per gli over 60.

"Non se ne è ancora discusso in maniera approfondita, ma personalmente ritengo ragionevole e considerabile l'allargamento della platea alle fasce d'età 70-79 anni e 60-69 anni", ha detto sottolineando che "visti i dati sul calo della protezione vaccinale dal rischio di contagio credo che, in via ipotetica, si potrebbe iniziare già da fine novembre-dicembre".

Franco Locatelli ha anche spiegato che sebbene sia probabile che prima o poi si arrivi a somministrare una terza dose alla popolazione generale, quindi anche a giovani in buona salute, non ci si deve dimenticare del fatto che "una parte importante del mondo ha percentuali di vaccinazioni molto basse, ponendoci l'imperativo, anche morale, di aiutare a colmare questa inaccettabile differenza".

Insomma, sulla terza dose ci sono ancora pareri differenti. Il dottor Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, in un'intervista al Quotidiano Nazionale da parte sua ha detto: "Dobbiamo affidarci alle evidenze. I dati sulle terze dosi che provengono da Israele, dove tutti gli over 60 vengono convocati, sono incoraggianti". Per l'ex direttore dell'Ema e consulente del commissario straordinario, Guido Rasi, bisogna mostrare cautela, "anche perché somministrare una terza dose a tutta la popolazione è un impegno logistico ed economico importante". Rasi, ospite della trasmissione Agorà su Rai3, ha anche aggiunto: "Probabilmente ci si arriverà, perché purtroppo questo virus non sembra disponibile a concederci immunità permamente", ma ha sottolineato che per ora è meglio concentrarsi su chi non è ancora stato vaccinato.

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