Taglio ore di italiano e matematica, docenti in meno: cosa non va nel decreto Scuola approvato in Senato

Il decreto Scuola è stato approvato ieri, con voto di fiducia, con 88 voti favorevoli, 55 contrari e un astenuto. Il provvedimento, contenente "disposizioni urgenti per l'attuazione del Pnrr e l'avvio dell'anno scolastico 2025-2026", passa ora alla Camera per la seconda lettura.
Per il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara si tratta di un passo avanti che conferma l'impegno per "innalzare la qualità del sistema scolastico. Facciamo rispettare la legalità, stroncando il fenomeno dei diplomifici, sosteniamo le famiglie in difficoltà, incrementando le risorse per l’acquisto dei libri di testo, favoriamo l’internazionalizzazione degli ITS, rendiamo giustizia alle legittime aspettative degli idonei nei concorsi per docenti, estendiamo la carta docenti ai supplenti fino al 31 agosto, incrementiamo la retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici, liberiamo risorse per gli Enti locali al fine di reinvestirle in scuole più sicure. Destiniamo ulteriori risorse alla sicurezza degli edifici scolastici, investiamo negli asili nido".
Non la pensa così Barbara Floridia M5s, ex sottosegretaria all'Istruzione, che ha messo in evidenza diverse criticità del decreto Scuola, su cui non è stato possibile apportare alcuna modifica, visto che gli emendamenti, sia quelli della maggioranza sia quelli dell'opposizione, sono stati tutti bocciati. Il M5s per esempio aveva presentato emendamenti per aumentare i fondi contro il caro scuola, contro la ludopatia e per l'educazione digitale. Ma nulla di tutto questo è stato inserito nel provvedimento per il prossimo anno.
"A questo punto sarà impossibile apportare modifiche, perché stiamo vivendo nella dittatura della maggioranza", ha detto Barbara Floridia, contattata da Fanpage.it. "Una buona parte di emendamenti della maggioranza, anche condivisibili e su cui eravamo favorevoli, per esempio sull'aumento delle risorse per il caro-libri, sono stati ritirati all'ultimo momento, perché erano stati accantonati dal governo. Alla fine l'esecutivo non ha neanche sentito le istanze sufficientemente legittime della maggioranza".
"C'è un problema di fondo: la scuola è un tema assente nel dibattito pubblico. Dobbiamo accendere un faro. Per la prima volta una ‘donna e madre' è al governo, e sta ignorando palesemente la scuola".

Tutte le criticità del decreto Scuola Pnrr per il nuovo anno scolastico
All'interno del decreto ci sono diversi punti critici, che sono stati contestati dalle opposizioni. Primo fra tutti la questione del possibile allargamento delle Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO), ovvero l'ex alternanza scuola-lavoro, ai 15enni che frequentano gli istituti tecnici, una fascia d'età che rientra nell'obbligo formativo. Su questo punto il M5s aveva presentato un emendamento soppressivo, che è stato respinto.
La preoccupazioni del M5s ruotano attorno al fatto che nel primo trimestre del 2025, si sono verificati circa 600 incidenti che hanno coinvolto gli studenti che stavano svolgendo proprio le attività previste dai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
"Fino al secondo superiore è scuola dell'obbligo, non è plausibile inserire i PCTO, all'interno dei quali c'è anche l'orientamento. È sbagliato proprio da un punto di vista didattico farlo nell'età dell'obbligo. Noi come M5s, in occasione del 1 maggio, abbiamo voluto sottolineare l'assurdità di mandare i ragazzi nei cantieri e fare l'alternanza, alla luce tra l'altro dei disastri e delle tragedie che in cui sono stati coinvolti studenti. Ma non è neanche plausibile dal punto di vista pedagogico, parlare di qualunque esperienza orientativa nei ragazzi che ancora devono completare l'obbligo scolastico. Ci sono per esempio discipline tecniche previste dal terzo anno in poi, proprio perché il biennio deve avere un'altra struttura", ha detto Floridia a Fanpage.it.
Altra questione su cui il M5s ha provato a presentare un emendamento soppressivo è quella della riduzione di tre ore di italiano, matematica e storia, nell'ambito della riforma degli Istituti Tecnici Superiori, di cui è stato rivisto il piano di studio. "Nello specifico si tratta di un taglio di un'ora settimanale nelle classi prime, e due ore nelle classi quinte. Ma si tratta di ore che non vengono recuperate, l'orario viene semplicemente ridotto", ha spiegato Floridia, che solleva anche la questione del taglio del personale, con 1.680 docenti in meno, in parte sostituiti dai 1.104 insegnanti tecnico-pratici in arrivo, che però verranno inseriti all'interno di ore già previste, per aiutare professori di materie più tecniche, di laboratorio. "Quindi si perdono i docenti italiano, storia, matematica, delle materie generiche che servono alla formazione del cittadino, e vengono solo in parte sostituiti da tecnici che lavoreranno in compresenza con i professori di laboratorio", ha spiegato Floridia.
"Si tratta di una scelta politica ben precisa. È già accaduto nel 2009, con l'allora ministrea Gelmini quando hanno tagliato un'ora di storia nei bienni di tutte le scuole superiori. In quel caso trasformarono due ore di storia e due ore di geografia in un'unica materia, geostoria, di 3 ore", ha ricordato l'ex sottosegretaria all'Istruzione.
"Un taglio nudo e crudo. E la stessa cosa la stanno facendo adesso con gli ITS, e guarda caso le discipline che vengono penalizzate sono sempre quelle che formano la persona, che formano il pensiero libero, che contribuiscono a formale la struttura della del ragazzo. Con questi nuovi piani di studio della destra si vogliono così formare piccoli operai e piccoli soldatini".
Altri emendamenti respinto riguardano il sostegno alle famiglie contro il caro-libri. "Oltre all'aumento dei soldi contro il caro scuola, noi avevamo chiesto un minimo di contributo per gli strumenti compensativi e dispensativi per i ragazzi che hanno disturbi dell'apprendimento (DSA), perché ormai c'è una percentuale altissima di ragazzi con questi disturbi. Avevamo chiesto quindi dispositivi elettronici, come calcolatrici, sempre strumenti che possono facilitare la scrittura, la lettura o il calcolo, per consentire al bambino di studiare e apprendere con efficacia. Non servivano miliardi, bastava qualche milione di euro per permettere alle famiglie che hanno difficoltà di acquistare per esempio dispositivi per registrare le lezioni e poi poter filtrare la lezione direttamente con schemi di mappe concettuali. Ma il nostro emendamento è stato bocciato.
C'è poi un altro elemento problematico. All'articolo 9 ‘Misure urgenti in materia di procedure di reclutamento di funzionari del Ministero dell'istruzione e del merito': "Per assumere personale negli uffici scolastici regionali e al ministero, sottraggono risorse al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, cioè prendono i soldi che servono per fare funzionare le scuole. Abbiamo presentato emendamenti affinché il governo prendesse le risorse da altre voci, per esempio dal progetto per il Ponte sullo Stretto", ha detto Floridia.