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Spostamenti tra Regioni, Boccia: “Se l’Italia sarà tutta a basso rischio il 3 giugno si riapre”

“Prima del 3 giugno è prevista una valutazione dei dati del monitoraggio che farà il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha preso sempre decisioni che non sono mai state semplici e oggi lo sono ancora di meno. Valuteremo tra giovedì e venerdì”: così il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia ribadisce la necessità di procedere con cautela. Mancano ancora dei dati, quelli sul monitoraggio della Fase 2 raccolti dalle Regioni, per stabilire se sia sicuro o meno riaprire la circolazione su tutto il territorio nazionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra una settimana esatta, il prossimo 3 giugno, arriverà il via libera anche gli spostamenti tra Regioni. O almeno, così prevede l'ultimo Dpcm del governo che lo scorso 18 maggio ha permesso gli spostamenti dei cittadini esclusivamente all'interno della propria Regione di residenza fino al 2 giugno. Dopodiché dovrebbero cadere le restrizioni agli spostamenti interregionali. Rimangono però ancora molte preoccupazioni, specialmente verso quei territori in cui l'epidemia di coronavirus rimane diffusa. In questo senso, si valuteranno i dati del monitoraggio elaborati da Regioni e ministero della Salute: se i numeri rispetto a nuovi contagi, indice di contagiosità e capacità degli ospedali non lo permetteranno, non si riaprirà. La grande incognita è rappresentata dalla Regione Lombardia. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha incontrato ieri il governatore lombardo Attilio Fontana, ed entrambi hanno ribadito la necessità di non abbassare la guardia. Altrimenti, tutti gli sforzi degli ultimi mesi per combattere il virus sarebbero vanificati.

"Non ci sono allarmi particolari"

Anche per il Piemonte rimane elevato il livello di allerta. Ma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, sottolinea: "Non ci sono allarmi particolari che arrivano dagli indicatori. Io mi auguro che anche Piemonte e Lombardia siano pronte". Locatelli spiega anche che la Regione Lombardia è passata da un livello 3 a un livello 2, per poi aggiungere: " Entreranno in gioco anche considerazioni differenti che verranno fatte dal Governo, presidente del Consiglio, ministeri degli Affari regionali e Salute con i presidenti delle Regioni. Penso che si possa arrivare ad avere un approccio allargato anche a Piemonte e Lombardia. È un auspicio  le condizioni esistono, ma ovviamente aspettiamo i dati di questi giorni".

L'incontro tra Boccia e Fontana

Entro la settimana si attende anche un parere del Comitato tecnico scientifico. Gli esperti, tenderebbero alla cautela: infatti, avvertono, con la ripresa della circolazione su tutto il territorio nazionale si rischia di portare l'infezione anche alle Regioni che al momento contano zero contagi. "Il virus non è ancora sconfitto anche se i dati sono incoraggianti. Anche in questa fase serve prudenza e tanta responsabilità per non vanificare gli sforzi straordinari fatti dai cittadini e per sostenere con il massimo dell'impegno le attività economiche che sono ripartite", ha commentato il ministro Boccia dopo il suo incontro a Milano con il governatore Fontana.

Bisognerà comunque attendere ulteriori dati per le valutazioni conclusive. In ogni caso, il governo vorrebbe una strategia coordinata per tutto il Paese. "Se decidiamo di riaprire perché il rischio è basso sarebbe sgradevole che una Regione, in autonomia, decidesse di dire no ai residenti di altre Regioni. Siamo insieme, dobbiamo procedere uniti", ha aggiunto poi Boccia intervenendo alla trasmissione diMartedì su La7. In altre parole, c'è il rischio che una riapertura conforme su tutto il territorio nazionale porti i governatori (specialmente quelli del Sud, dove i contagi sono ormai pochissimi) a negare l'entrata nella Regioni ai cittadini che provengono dai territori più colpiti."Se l’Italia sarà tutta a basso rischio il 3 giugno si rimette in cammino, ma sempre con grande cautela", ha precisato il ministro.

Il ministro Speranza è fiducioso

E ancora: "Prima del 3 giugno è prevista una valutazione dei dati del monitoraggio che farà il ministro Speranza, che ha preso sempre decisioni che non sono mai state semplici e oggi lo sono ancora di meno. Valuteremo tra giovedì e venerdì". Dal canto suo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, dovrebbe incontrare a breve i governatori per fare il punto della situazone sull'andamento dell'epidemia nei territori. Nel frattempo il ministro si dice fiducioso: "Vediamo i dati giorno per giorno: abbiamo retto bene le aperture del 4 maggio ma poi ci sono state numerose altre aperture il 18 maggio. L'incubazione del virus è in media 7 giorni, quindi i dati veri per misurare cosa è avvenuto dal 18 maggio li vedremo solo a fine mese e solo quelli ci consentiranno davvero di capire cosa è avvenuto. Analizzeremo questi dati e sulla loro base prenderemo le decisioni da qui al 3 giugno".

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