Speranza risponde a Salvini: “Abbiamo fatto studi, non piani segreti. Non inseguirò le polemiche”

Continuano le polemiche tra l'opposizione e il governo sulla questione del "piano segreto" dell'esecutivo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, rivendica nuovamente quanto fatto per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus nel Paese e risponde alle critiche del leader della Lega, Matteo Salvini, che accusa le autorità di aver taciuto i rischi del Covid-19, tenendo le opposizioni e i cittadini all'oscuro del piano formulato alla fine di febbraio su cui si sarebbe basata la gestione della pandemia. "Non voglio mai inseguire nessuno nelle polemiche. Non l'ho fatto in questi mesi nei momenti più difficili e non lo faccio neanche oggi. Dico solo che siamo l'unico Paese del mondo che ha reso pubblici tutti i verbali. Ogni verbale di ogni riunione è stato reso pubblico e chiunque lo può leggere", afferma Speranza.
Che prosegue difendendo le scelte del governo: "Abbiamo fatto sempre scelte nell'esclusivo interesse della nazione e chiaramente di queste scelte rispondiamo con coraggio. Io credo che le scelte dell'Italia siano state scelte corrette e questo ce lo riconosce tutta la comunità internazionale. Anche il fatto che oggi siamo messi un po' meglio di tanti altri Paesi significa esattamente questo". E in merito al piano nel mirino delle polemiche spiega: "Noi abbiamo degli studi. Sin da febbraio abbiamo fatto degli studi, non dei piani segreti. Il governo non ha mai secretato nulla. Gli stessi scienziati che hanno fatto questi studi e che avevano ipotesi molto diverse tra loro hanno preferito tenerle riservate, ma c'erano differenze enormi anche dentro questo stesso studio".
Quindi il ministro si rivolge a tutti gli attori coinvolti: "Lo dico a tutti, a tutti quelli che stanno in Parlamento, a tutti quelli che governano le Regioni, le Province e i Comuni: dobbiamo essere un grande Paese e dimostrare di essere uniti. Io non inseguirò nessuno nelle divisioni. L'Italia ce l'ha fatta a febbraio, marzo e aprile perché è stato un grande Paese unito. E oggi, alla vigilia della riapertura delle scuole dobbiamo recuperare quello spirito. Non servono divisioni, serve tanto lavoro comune per vincere ancora questa sfida". Salvini, da parte sua, torna sull'argomento nei suoi canali social: "Ho chiesto che i documenti del Cts vengano resi pubblici. Se è vero che il governo è stato avvisato dei rischi del virus, di chiudere le zone bergamasche e non tutta Italia, gli italiani devono saperlo", scrive.