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Sondaggi politici: il PD torna al 20%, cresce il partito di Renzi

Il sondaggio elettorale realizzato dall’Istituto specializzato SWG per il telegiornale de La7 mostra il buon momento di Italia Viva, il partito fondato dall’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e il calo del Movimento 5 Stelle, staccato di quasi due punti dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti. Lega ancora irraggiungibile.
A cura di Redazione
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La Lega di Matteo Salvini perde mezzo punto percentuale ma resta ampiamente il primo partito, crescono Italia Viva e Partito Democratico, ancora malissimo il Movimento 5 Stelle. Sono questi, in estrema sintesi, i dati che emergono da un sondaggio realizzato dall’istituto SWG per il telegiornale de La7 e diffuso nella serata di lunedì 7 ottobre. Nel dettaglio, la rilevazione mostra come, se si votasse ora, quasi un elettore su tre sceglierebbe la Lega di Matteo Salvini, accreditata del 32,3% dei consensi, con un calo dello 0,5% rispetto alla settimana precedente. Il Carroccio resta ampiamente il primo partito con un margine di oltre dieci punti sui più diretti inseguitori.

Buono ma non sufficiente è infatti il risultato del Partito Democratico: la compagine guidata da Nicola Zingaretti, dopo settimane burrascose, è al 20%, in crescita dello 0,6% e sembra poter essere in grado di invertire il trend nel medio periodo. Ancora molto male il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, ora al 18,5% e in flessione di oltre un punto percentuale rispetto alla precedente rilevazione. Cala leggermente, ma resterebbe comunque al suo massimo, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ora al 7,1%.

La sorpresa è rappresentata da Italia Viva di Matteo Renzi, che cresce dello 0,7% dei consensi e raggiunge il 5,6%, superando e staccando Forza Italia, inchiodata ancora al 5%. Il partito dell’ex Presidente del Consiglio ed ex segretario del PD monetizza la grande visibilità di questi ultimi giorni, a ridosso dell’avvio della discussione sulla legge di bilancio in Parlamento.

Complessivamente, se il centrodestra si presentasse unito alle urne, potrebbe agilmente ottenere circa il 45% dei consensi, quota che appare più che sufficiente per ottenere, con questa legge elettorale, la maggioranza dei seggi sia alla Camera che al Senato.

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