Sondaggi politici: centrodestra stabile, M5S in calo e PD in lieve crescita

Le ultime rilevazioni di Bidimedia raccontano un'Italia politica ancora in movimento, dove piccoli assestamenti percentuali finiscono per ridisegnare gli equilibri tra maggioranza e opposizioni; in un clima segnato da affluenza incerta e da un mare di elettori indecisi, lo scenario si muove su sottili margini che, però, potrebbero rivelarsi decisivi nei mesi a venire. Confrontando i dati di fine novembre con quelli precedenti, emergono nuove dinamiche: il centrodestra consolida il proprio vantaggio, mentre il Campo Largo, sembra ancora faticare a tenere il passo. Parallelamente, alcune forze politiche minori iniziano a mostrare segnali di vitalità, soprattutto nell'area liberale, che sembra voler giocare un ruolo più incisivo nel quadro complessivo.
Centrodestra stabile
La coalizione guidata da Giorgia Meloni registra un leggero avanzamento e arriva complessivamente al 47%, aumentando il distacco dalle opposizioni. All'interno dell'area, il segnale più rilevante arriva però da Forza Italia, che cresce in modo significativo. Più contenuto, invece, l'andamento di Fratelli d'Italia e della Lega, che cedono un decimale ciascuno.
Campo Largo in difficoltà
Dall'altra parte, la coalizione che riunisce Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e altre liste progressiste scivola poco sotto, al 45%. Il calo è trainato soprattutto dalla flessione del Movimento 5 Stelle, mentre il Partito Democratico riesce a far segnare una modesta crescita; le altre realtà del fronte progressista, invece, arretrano tutte, contribuendo al momentaneo indebolimento dell'alleanza.
Le forze minori del Campo Largo
Tra le componenti più piccole dell'alleanza progressista, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) registra un lieve arretramento e scende al 6,8%. Anche le altre liste collegate mostrano un andamento simile: Casa Riformista cala al 2,2%, +Europa si porta all'1% e il Partito Socialista Italiano si attesta allo 0,5%. Un insieme di piccoli movimenti che, pur contribuendo al complesso dell'alleanza, attraversano insomma una fase di lieve flessione.
Partecipazione e indecisi
La stima di partecipazione resta ancora molto bassa, tra 51% e 55%, confermando la persistente distanza tra cittadini e politica. Ancora più rilevante è la quota degli indecisi, che raggiunge il 23%: un bacino ampio e potenzialmente capace di ribaltare qualsiasi equilibrio attuale.