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Primarie PD 2023

Sondaggi, per la segreteria Pd avanti Stefano Bonaccini, al 44%

Secondo un sondaggio realizzato dalla Emg per ‘Agorà’, in vista delle primarie per la scelta del nuovo segretario dem, Stefano Bonaccini è avanti al 44%.
A cura di Annalisa Cangemi
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Non sembra per il momento riservare sorprese o particolari scossoni la corsa per la segreteria del Partito Democratico. A condurre la gara verso le primarie del prossimo 26 febbraio per il momento c'è sempre lui, il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

A dirlo è un sondaggio realizzato dalla Emg per ‘Agorà', la trasmissione di Raitre, in vista dei gazebo per eleggere la guida della segreteria nazionale del Partito democratico, che prenderà il posto di Enrico Letta. Stefano Bonaccini è ancora il favorito, al 44%; al secondo posto troviamo la sua ex vice, l'ex eurodeputata Elly Schlein, al 24%; al terzo posto l'ex ministra dei Trasporti Paola De Micheli, al 9%; chiude il quartetto il deputato Gianni Cuperlo, al 7%.

Sembra un quadro completamente diverso rispetto a un precedente sondaggio, realizzato da Winpoll che vedeva Bonaccini e Schlein in pole,  praticamente alla pari: il primo risultava al 51,5%, la seconda al 48,5%. E sempre secondo Winpoll Cuperlo sarebbe stato al terzo posto, non oltre il 7%, e De Micheli addirittura sotto.

Come è andato il primo confronto tv tra i candidati alla segreteria Pd

Ieri, dopo l'approvazione sabato da parte dell’assemblea del Pd del regolamento congressuale (con 11 voti contrari e 24 astenuti) e del Manifesto per il Nuovo Partito democratico (con 18 voti contrari e 22 astenuti), si è svolto un primo confronto tv, a in ‘Mezz'ora in più' da Lucia Annunziata, tra i quattro aspiranti segretari. Tutti i candidati hanno promesso di "lavorare insieme" chiunque sarà il vincitore. Tutti hanno convenuto sull'urgenza di un cambio della classe dirigente del partito e sul fatto che non vi saranno nuove scissioni in caso di vittoria di uno o dell'altro, ma si lavorerà insieme.

Una delle questioni emersa è quella del cambio nome del partito, tema rilanciato nei giorni scorsi da Elly Schlein, che aveva proposto anche di sottoporlo agli iscritti. "Non è fondamentale cambiare il nome se non cambiano le facce, il metodo", ha detto però ieri l'ex eurodeputata. Secondo De Micheli "Ci vuole un partito che abbia iscritti, militanti che porti in giro le idee di cui stiamo parlando oggi. Abbiamo avuto un esodo silenzioso verso l'indifferenza, un esodo dei nostri scritti. Si deve cambiare modello di partito, nel Pd decidono sempre in cinque". L'ex ministra ha ammesso poi le difficoltà che sta incontrando per la scelta di portare avanti una "candidatura libera", ovvero non sostenuta dalle diverse fazioni. Mentre Cuperlo attacca: "Ho notato che c'era una corsa ad arruolarsi dietro delle candidature da parte di chi ha attraversato tutte le stagioni facendo tutte le parti in commedia e dicendo tutto e il contrario di tutto. Vorrei un partito dove quella malattia del trasformismo la lasciassimo da parte".

Articolo Uno partecipa al Congresso Pd: nel partito entro il 2023

La Direzione nazionale di Articolo Uno, riunitasi il 22/01/2023, ha approvato la relazione del segretario Roberto Speranza, esprimendo "una valutazione positiva sull'approvazione formale e sui contenuti del Manifesto per il Nuovo Pd, che segna un fatto politico molto significativo e pone le basi per la costruzione di una seria alternativa alla destra nel nostro Paese".

"La piena apertura a soggetti collettivi e a personalità esterne, garantita dal Regolamento approvato per lo svolgimento del Congresso costituente, e la decisione di tenere aperta la fase costituente anche nel periodo successivo all'elezione della/del segretaria/o e dell'Assemblea nazionale del Nuovo Pd rappresentano scelte importanti che vanno nella direzione giusta – si legge in una nota -. Gli iscritti e le iscritte di Articolo Uno sono invitati a partecipare attivamente alla fase congressuale già dalla prima fase del voto nei circoli, sottoscrivendo entro il 31 gennaio l'impegno ad aderire al Nuovo Pd nel 2023, come previsto dal Regolamento congressuale approvato".

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