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Sondaggi, la candidatura di Conte cambia gli scenari: con lui leader governo avvicina centrodestra

Il sondaggio di Euromedia Research per Porta a Porta evidenzia il peso del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Vengono considerati tre scenari: quello attuale, l’ipotesi di un partito di Conte e l’idea che sia lui a guidare il Movimento 5 Stelle. La sua discesa in campo in prima persona farebbe nettamente riavvicinare l’area del governo ai consensi del centrodestra.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tre scenari, tre ipotesi elettorali, tre diversi risultati. Che cambiano i numeri, ma non il risultato finale: il sondaggio realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta analizza le intenzioni di voto degli italiani sia sulla base dell’attuale scenario, sia nel caso di una discesa in campo in prima persona del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Non solo, perché ipotizza sia che Conte diventi capo del Movimento 5 Stelle, sia che fondi un nuovo partito. E proprio questa opzione è quella che permetterebbe all’area di governo di avvicinarsi maggiormente alla coalizione di centrodestra.

Sondaggi, le intenzioni di voto

Considerando l’attuale situazione, la Lega sarebbe in testa con il 25,5% dei voti, seguita dal Pd al 19,6%, il Movimento 5 Stelle al 15,6% e Fratelli d’Italia al 13,2%. Più indietro Forza Italia (al 7,9%), Azione (al 3,6%) e Italia Viva (al 3,5%). Ancora, avremmo Sinistra italiana all’1,8%, +Europa all’1,6%, i Verdi all’1,2% e Mdp allo 0,8%. In totale l’area di governo raccoglierebbe il 41,3% dei consensi, mentre il centrodestra il 47%.

Come cambierebbero i sondaggi con il partito di Conte

Nel caso in cui nascesse, prima delle elezioni politiche, un partito guidato da Conte la situazione cambierebbe. Perderebbe voti la Lega, che resterebbe comunque in testa con il 23,9%. E ne perderebbe anche il Pd (al 15%), così come il Movimento 5 Stelle, raggiunto da Fratelli d’Italia al 13%. Ci sarebbe, poi, proprio il partito di Conte al 9,6%, seguito da Forza Italia all’8,1%, Azione al 3,4%, Italia Viva al 3,1%, Sinistra italiana all’1,7%, +Europa all’1,6%, i Verdi all’1,4% e Mdp all’1%. Nel complesso la differenza sarebbe notevole: l’area di governo si attesterebbe al 43,4% (in crescita), distanziandosi meno di due punti dal centrodestra, che non andrebbe oltre il 45,3%. La differenza diminuirebbe anche grazie all’abbassamento del tasso di astenuti e indecisi.

Sondaggi, cosa succederebbe con Conte leader M5s

Ancora diversa sarebbe la situazione nel caso in cui Conte diventasse il leader del Movimento 5 Stelle. La Lega sarebbe sempre in testa al 24,6%, ma a seguirla ci sarebbero proprio i pentastellati con il 20,3%. Più indietro il Pd al 16,9% e Fratelli d’Italia al 13,2%. Poi Forza Italia all’8,2%, Azione al 3,5%, Italia Viva al 3,2%, Sinistra italiana al 2%, +Europa all’1,4%, i Verdi all’1,2% e Mdp all’1%. L’area di governo, in questo caso, avrebbe il 43,4% dei voti, come con l’ipotesi di un partito di Conte, ma il centrodestra salirebbe al 46,5%. Tornerebbero a crescere gli astenuti e gli indecisi.

Gli Stati generali e il futuro del governo Conte

Il sondaggio prende in considerazione anche gli Stati generali che si sono chiusi nelle scorse ore. Per il 44% sono stati una passerella mediatica, mentre per il 42,8% un tavolo di lavoro comune: il giudizio è più negativo (43%) che positivo (35,6%). Sulla durata del governo Conte gli italiani si mostrano ottimisti: il 24,6% ipotizza che arriverà a fine legislatura, mentre il 20,8% crede che durerà fino alle elezioni regionali di settembre. Ancora, il 20% pensa che arriverà al 2021 mentre il 14% crede che riuscirà a eleggere il nuovo presidente della Repubblica nel 2022.

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