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“Sintomi di depressione”, in 9 sbarcano dalla Open Arms. Altri migranti si gettano in mare

Due dei migranti della nave della ong sono stati ricoverati nel Poliambulatorio di Lampedusa. Si tratta di un uomo con un aritmia cardiaca e una donna con un deficit visivo. E intanto arriva il monito di Open Arms: “Chi non vede situazione insostenibile incapace di provare empatia”. Altri migranti si sono lanciati in mare per disperazione.
A cura di Biagio Chiariello
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AGGIORNAMENTO: La situazione a bordo della Open Arms è diventata quasi ingestibile: diversi naufraghi si stanno buttando a mare dalla nave. Circa una decina di persone si sono tuffate per cercare di raggiungere la riva, che dista circa 800 metri dall'imbarcazione dell'ong. Una motovedetta della guardia costiera e due gommoni sono subito intervenuti per recuperarli. I migranti hanno rischiato di annegare per via del mare mosso. A monitorare la situazione c'è anche una motovedetta della Guardia di finanza.

Nove naufraghi sono stati fatti sbarcare nelle scorse ore per motivi di salute. I migranti, accompagnati a terra da una motovedetta della Guardia Costiera che li ha portati sul molo Favaloro, saranno visitati dai medici del Poliambulatorio di Lampedusa. Due di loro sono stati ricoverati per accertamenti. Si tratta di un uomo con una aritmia cardiaca e una donna con un deficit visivo. Gli altri 7 sono stati portati, con un pulmino, nell'hotspot. Uno ha la scabbia e sarà trattato direttamente nel centro di contrada Imbriacola. Delle 9 persone, sei avrebbero manifestato sintomi di depressione e problemi psicologici.

Intanto la Spagna ha annunciato che a breve potrebbe arrivare una soluzione: a dirlo è la ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, secondo quanto riporta il quotidiano La Vanguardia. Robles ha sottolineato che si tratta di una situazione di "emergenza umanitaria" e che la Spagna "non guarderà dall'altra parte come sta facendo il ministro Matteo Salvini".

La situazione sulla Open Arms: migrante si getta in mare

A bordo della nave spagnola rimangono adesso 98 migranti. Intanto è trascorsa la diciannovesima notte sulla nave e la situazione è sempre più tesa. Un migrante si sarebbe gettato in acqua per cercare di raggiungere la costa: una motovedetta della guardia costiera è intervenuta per recuperarlo. "La situazione a bordo si complica ogni minuto" scrive in tweet Open Arms spiegando che insieme alle "8 persone bisognose di assistenza urgente" è sceso dalla nave anche un accompagnatore. "Chi non vuole vedere la situazione insostenibile a bordo – conclude il tweet – è incapace di provare empatia per il dolore degli altri". Open Arms è in attesa di segnali concreti dai governi di Italia e Spagna, dopo avere ricevuto, in via ufficiale, la disponibilità a collaborare per sbloccare lo stallo. "Se davvero un accordo è stato trovato, è indispensabile che Italia e Spagna si assumano la responsabilità di mettere a disposizione tutti i mezzi necessari", avverte la ong. Che però mette dei paletti. "Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalle coste di Lampedusa, gli Stati europei stanno chiedendo a una piccola Ong come la nostra, di affrontare 590 miglia e 3 giorni di navigazione, in condizioni metereologiche peraltro avverse", evidenziano.

La proposta di Toninelli

Nella tarda serata di ieri è poi giunta una proposta dal ministro delle Infrastrutture. "A questo punto facciamo un ulteriore passo in avanti: siamo disponibili a portare noi, con la nostra Guardia Costiera, nel porto iberico che ci verrà indicato tutti i migranti che sono a bordo della Open Arms", scrive infatti Danilo Toninelli su Facebook. "La Spagna però – aggiunge – faccia prima, a sua volta, un passo in avanti e tolga immediatamente la sua bandiera dalla nave Ong".

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