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Sconti ai calciatori e nuovo scudo erariale: la maggioranza va all’assalto del Milleproroghe

Il dibattito sul decreto Milleproroghe in commissione Bilancio alla Camera è entrato nella fase più calda. Nei prossimi giorni si discuteranno e voteranno gli emendamenti segnalati dai diversi gruppi politici. Tra questi, ci sono diverse proposte dei partiti di maggioranza destinate a far discutere.
A cura di Marco Billeci
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Il dibattito sul decreto Milleproroghe  è entrato nella sua fase decisiva alla Camera. I diversi gruppi parlamentari hanno indicato gli emendamenti cosiddetti "supersegnalati", quelli cioè su cui si concentreranno nei prossimi giorni la discussione e i voti nella commissione Bilancio di Montecitorio. Tra le proposte della maggioranza, ce ne sono alcune destinate a far discutere.

Gli sconti ai calciatori

Forza Italia torna alla carica per chiedere il ripristino dei benefici fiscali concessi dal decreto Crescita del 2020 agli sportivi, che si trasferiscono in Italia dall'estero. Una battaglia in questo senso era già stata portata avanti senza successo dal senatore di FI (e presidente della Lazio) Claudio Lotito alla fine del 2023, data di scadenza degli incentivi, che però alla fine non vennero prorogati. Ora il partito azzurro rilancia, chiedendo addirittura che lo sconto del 50 percento sulle tasse per gli sportivi che firmano un contratto in Italia – dopo aver risieduto fuori dai confini per almeno due anni – torni in vigore, fino alla fine del 2028.

Lo scudo erariale

Tema contestato è anche quello dello scudo erariale. Si tratta di una norma introdotta durante la pandemia  e già più volte prorogata, che limita ai soli casi di dolo la responsabilità contabile di amministratori e funzionari pubblici, sottoposti al controllo della Corte dei Conti. Sono esclusi invece dai casi di punibilità la maggior parte dei danni causati da condotte caratterizzate da colpa grave. I giudici contabili si sono più volte espressi contro la continua proroga di questa misura, che è attualmente in vigore fino al giugno 2024. Ma anziché eliminarla, un emendamento segnalato da Fratelli d'Italia propone di estenderla fino a tutto il 2026.

Le spese per il ponte sullo Stretto

Dalla Lega arriva invece un assist al grande progetto del ponte di Messina, tanto caro al ministro e leader del Carroccio Matteo Salvini. O meglio, più che per il progetto, l'agevolazione riguarda i costi della società chiamata a gestirlo. Un emendamento firmato da diversi deputati leghisti infatti chiede di escludere  la Stretto di Messina Spa dagli obblighi di spending review previsti dalla legge, fino al 2027. Le disposizioni per il contenimento della spesa riguardano tante questioni diverse: dal personale all'acquisto di beni e servizi, fino a viaggi e missioni etc… In tutti questi ambiti, se l'emendamento leghista sarà approvato, la società del Ponte sullo Stretto potrà spendere per i prossimi tre anni, senza lacci e lacciuoli.

Discariche e inquinamento

A proposito di limiti da cui derogare per chissà quanto ancora, si segnalano anche due emendamenti quasi identici di Lega e Forza Italia, sui criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche, che definiscono il corretto smaltimento degli scarti. I testi prevedono di allungare fino al 2029 il periodo in cui per una singola discarica possono essere autorizzati valori limite fino a tre volte più alti di quelli normalmente previsti per la categoria di appartenenza dell'impianto. Dal 2030 poi i valori che sarebbe possibile autorizzare in deroga scenderebbero a massimo il doppio di quelli ordinari. Ma, da qui al 2030, ci sono tanti altri Milleproroghe per calciare la lattina ancora un po' più avanti.

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