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Sconti ai calciatori sono immorali: la Lega affossa la proposta di Lotito e Forza Italia

La Lega esulta dopo lo stralcio della norma sugli sconti fiscali per i calciatori che arrivano dall’estero, proposta da Claudio Lotito e da Forza Italia: “Sono immorali”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dalle stelle alle stalle in poche ore, ma la partita – a maggior ragione conoscendo il protagonista di questa storia – sembra più che altro rinviata. Claudio Lotito perde il primo round quando era sicuro di vincerlo e deve subire anche il comunicato festante della Lega, firmato dal deputato Luca Toccalini ma diffuso direttamente dalla comunicazione di Matteo Salvini. La proroga degli sconti fiscali per gli sportivi in arrivo dall'estero, inserita fino a ieri nella bozza del decreto Milleproroghe, è stata stralciata in Consiglio dei ministri dopo un'accesa discussione nel governo.

Il senatore di Forza Italia e presidente della Lazio era riuscito a far inserire la norma nel decreto, ma al momento del dunque è saltato tutto. Nella bozza si parlava di una proroga di appena due mesi, che però avrebbero permesso ai club di calcio Serie A di operare ancora con il regime agevolato nel mercato invernale. I primi a criticare la misura sono stati i calciatori stessi, con l'Aic che ha scritto al governo.

Poi lo stralcio, all'improvviso, durante il Cdm. A opporsi con forza è la Lega, mentre gli esponenti di Forza Italia provano a difendere la linea Lotito. "Gli sconti ai calciatori stranieri che guadagnano milioni sono immorali, i club ora investano su giovani italiani e non su stranieri strapagati che peraltro sono spesso scarsi", commenta Toccalini a decreto appena approvato. Il senatore forzista per ora tace. Protesta, invece, la Lega Serie A: "Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito. La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l'erario".

A questo punto resta la stretta che scatterà da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale, ma la partita non è ancora chiusa. La norma, originaria del decreto Crescita, potrebbe ancora vedere un'ultima proroga: il testo dovrà passare per il Parlamento e lì Claudio Lotito attende paziente, pronto a colpire ancora con un emendamento ad hoc. Certo, a meno che i suoi non lo convincano a desistere. Ma conoscendo il protagonista di questa storia, sembra davvero molto difficile.

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