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Sciopero treni dimezzato dopo intervento di Salvini, sindacati: “Vergognoso, valuteremo in sede legale”

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini ha stabilito la riduzione della durata dello sciopero dei treni previsto per domani, dopo il nulla di fatto ai tavoli al ministero. I sindacati: “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Lo sciopero dei treni è stato dimezzato dopo l'intervento del ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il blocco, che in teoria avrebbe dovuto proseguire fino alle 14 di venerdì, durerà solo fino alle 15 di domani 13 luglio. Il vicepremier leghista ha preso questa decisione dopo che il tavolo al dicastero di Porta Pia con i rappresentanti di Trenitalia e Italo e i sindacati di categoria si era concluso con una fumata nera e le sigle sindacali avevano mostrato una totale chiusura rispetto a un'eventuale revoca della mobilitazione.

"Ho appena firmato l'ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni proclamato dai sindacati per domani. Il diritto allo sciopero e' sacrosanto, ma era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevedrà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese. Da ministro, il mio pieno impegno per garantire un confronto risolutivo tra le aziende e i sindacati in modo da dare risposte a lavoratrici e lavoratori delle ferrovie, rispettando però il diritto alla mobilità di tutti", ha fatto sapere su Facebook Salvini.

Il Mit ha quindi inviato ai sindacati un provvedimento di riduzione della durata delle astensioni, proclamate per domani dalle 3 del mattino fino alle 2 di venerdì 14.

A suggerire una precettazione o una riduzione delle ore di protesta è stata la Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sugli scioperi, che nel pomeriggio aveva inviato la richiesta al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, attraverso una pec inviata in via d'urgenza al ministro delle Infrastrutture.

A determinare la richiesta, si legge, il mancato accoglimento da parte sindacale della "raccomandazione ad evitare il coinvolgimento di entrambe le aziende del trasporto ferroviario che operano nell'Alta velocità in scioperi congiunti di portata nazionale" al fine di "ridurre gli effetti particolarmente pregiudiziali per l'utenza, connessi all'intensificarsi dei flussi dei passeggeri nel periodo estivo". A firmare la delibera del Garante dello sciopero, la neo presidente Paola Bellocchi eletta oggi dalla nuova Commissione nominata lo scorso 9 giugno con decreto del presidente della Repubblica e insediata oggi.

La replica di Filt Cgil

Dura la replica della Filt Cgil. "La precettazione è un'iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima", ha detto il segretario generale del sindacato Stefano Malorgio.

"Le astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all'iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero", ha aggiunto Malorgio.

"Le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall'8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo", ha proseguito. "Sul trasporto ferroviario e sul trasporto aereo – sottolinea ancora Malorgio – sono stati convocati dal Mit solo oggi due tavoli con le controparti che non hanno prodotto nulla. L'impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto".

"I lavoratori protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del paese, altro che micro rivendicazioni come le definisce il Ministro e, se si fossero date risposte, avrebbero evitato di perdere salario con uno sciopero".

Lo sciopero di 24 ore nelle ferrovie era stato proclamato dalle sigle sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Le possibilità di una revoca erano apparse molto remote già prima dell'incontro al dicastero di Porta Pia. "Credo che i margini per una revoca dello sciopero dei trasporti ferroviari proclamato dalle categorie a partire da questa notte non ci siano", aveva dichiarato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, circa tre ore prima della riunione. E la Uiltrasporti aveva aggiunto: "La convocazione da parte del Mit sugli scioperi arriva fuori tempo massimo, la revoca non è quindi un'opzione possibile".

Trenitalia prima della precettazione aveva comunicato che sarebbero stati garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. Italo, dal canto suo, aveva fatto sapere che avrebbe garantito un certo numero di treni.

Sciopero aeroportuale di sabato 15 confermato

Ed è stato un nulla di fatto anche per il tavolo sullo sciopero dell'handling degli aeroporti, che comprendeservizi di assistenza ai passeggeri, ai bagagli, alla merce e alla posta, nonché all'aeromobile. "Non ci sono avanzamenti" sulla trattativa con le aziende, hanno detto i sindacati, confermando quindi lo sciopero di sabato del personale di terra, che si fermerà per otto ore: dalle 10 alle 18. "Per noi lo sciopero dell'handling rimane confermato e domani saremo a Bologna in assemblea unitaria con le lavoratrici e i lavoratori dell'handling per affrontare con loro le ragioni dello sciopero", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.

Allo sciopero aeroportuale di sabato si aggiungeranno anche le agitazioni dei piloti di Malta air, che opera i voli di Ryanair, dalle 12 alle 16 e dei piloti e assistenti di volo di Vueling dalle 10 alle 18.

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