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Sciopero treni e aerei, sindacati vedono Salvini: “Non ci sono margini per revocare la mobilitazione”

Questa mattina i rappresentanti sindacali hanno incontrato Matteo Salvini al ministero dei Trasporti: tra i temi sul tavolo anche gli scioperi convocati tra il 13 e il 15 luglio nel settore aereo e ferroviario. Per ora, hanno però fatto sapere le parti sociali, non ci sono i margini per revocare la mobilitazione.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini è pronto a intervenire contro gli scioperi di treni e aerei, previsti tra il 13 e il 15 luglio. Questa mattina ha incontrato i rappresentanti sindacali al ministero dei Trasporti, un vertice per provare a scongiurare la mobilitazione nel settore. E ha firmato una lettera per proporre alle parti sociali di rivedere le mobilitazioni, convocando al tempo stesso un nuovo tavolo per il pomeriggio per impostare un dialogo tra datori di lavoro e sindacati. Che però, per ora, non vedono i margini per revocare la mobilitazione.

Già ieri il Mit aveva annunciato di essere disposto a fare "di tutto affinché gli italiani non paghino troppo pesantemente la mobilitazione", sottolineando che "nel caso non prevalga il buon senso Salvini non esclude alcun intervento nel rigoroso rispetto delle normative vigenti".

Sulla questione è intervenuto anche il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, affermando che lo sciopero sia legittimo. Ma che bisognerebbe limitare i danni per i cittadini: "Uno sciopero esercitato secondo l'articolo 40 della Costituzione è sempre legittimo: è ovvio che il sindacato deve dare rappresentanza ai lavoratori, e che il governo deve lavorare perché il tutto venga fatto in un contesto di armonia, che consenta agli italiani di subire il minor danno, come ha detto giustamente il ministro Salvini". E proprio sulle posizioni espresse in queste ore da Salvini ha aggiunto: "È legittimo è giusto quello che sta facendo Salvini: questo però non mi impedisce di comprendere il posizionamento del sindacato in questo momento".

Anche le parti sociali hanno ribadito la loro posizione. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell'incontro con Salvini al ministero, ha detto che non ci sono comunque i margini per revocare la mobilitazione prevista per domani. "I margini non ci sono, comunque vengono assicurati e garantiti i treni a lunga percorrenza, cosi' come anche i treni regionali sono garantiti su alcune fasce orarie: dalle sei alle nove e dalle 18 alle 21".

Ieri Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, aveva aggiunto: "Noi siamo per il sostegno di chi si fermerà con lo sciopero. Siccome si parla di una riunione di domani al ministero delle Infrastrutture la riunione di domani è per fare il punto sul Pnrr e sugli investimenti infrastrutturali, nulla a che vedere con i contratti. Quindi chi pensa domani di parlare di contratti e di rinvio dello sciopero si sbaglia di grosso".

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