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Salario minimo, Tridico dice che se non si introduce per legge i giovani avranno pensioni povere

Il presidente dell’Inps Tridico chiede di accelerare sul salario minimo dopo l’approvazione della direttiva europea: “A salari bassi corrispondono, con il sistema contributivo, pensioni basse. Fissare una soglia sotto la quale le retribuzioni non possono scendere aiuta a far crescere l’importo delle pensioni future dei giovani”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il tema del salario minimo orario per legge è diventato materia di scontro nella maggioranza, ancora di più dopo l'accordo raggiunto in Europa sulla direttiva, su cui ora si dovrà esprimere la plenaria del Parlamento, senza più la possibilità di emendare il testo, e poi seguirà la ratifica del Consiglio Ue. A quel punto toccherà ai Paesi membri recepirla, anche se l'Italia non è direttamente implicata.

Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico lancia l'allarme: "È bene che tutti lo sappiano – ha detto a "la Repubblica" – a salari bassi corrispondono, con il sistema contributivo, pensioni basse. Fissare una soglia sotto la quale le retribuzioni non possono scendere aiuta a far crescere l'importo delle pensioni future dei giovani, oltre a sostenere l'economia e a combattere le disuguaglianze. Se si interviene ora, e non a valle, si evita anche una futura ondata di richieste di pensioni di cittadinanza con un esborso importante per le finanze pubbliche". Tridico, da economista, è stato anche uno degli studiosi che ha contribuito a spingere la proposta del Movimento 5S sul tema.

Dopo il raggiungimento di un'intesa tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue "La questione quantomeno è diventata una priorità nell'agenda politica. Questo è positivo e dunque può essere una buona occasione. Il rischio che tuttavia venga persa c'è, non fosse altro perché la direttiva non pone, appunto, un obbligo di introdurre un salario minimo legale. Però inserisce dei criteri espliciti che per l'Italia possono tradursi per molti lavoratori in un incremento dei salari", ha spiegato.

"Questo – ha aggiunto il presidente – può realizzarsi o con l'introduzione del minimo legale, oppure attraverso il rafforzamento della contrattazione, oppure una combinazione delle due cose: decida la politica". Secondo Tridico "si rispetterebbe bene lo spirito della direttiva europea rafforzando la contrattazione collettiva ma inserendo un fattore legislativo coerente con l'articolo 36 della Costituzione che parla di retribuzione dignitosa e proporzionale al lavoro svolto. Sono tre i passaggi della mia proposta: la contrattazione, una legge sulla rappresentanza che dica quali sono i sindacati rappresentativi così da consentire l'efficacia erga omnes dei contratti da loro sottoscritti e un riferimento esterno monetario secondo cui il salario minimo non pub essere inferiore a nove euro lordi all'ora".

Contro l'emergenza salariale quasi tutte le forze politiche e sociali chiedono un taglio del cuneo fiscale: "La riduzione del cuneo fiscale è una misura giusta, condivisibile, ma non sostitutiva del Salario minimo o alternativa. Si potrebbe applicare successivamente all'introduzione del salario minimo proprio come contenimento di una possibile spirale inflazionistica".

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