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Cos’è Quota 97,6 per le pensioni e chi può ottenerla: domande aperte fino al 1° maggio 2024

Quota 97,6 è un tipo di pensione anticipata che riguarda i lavori faticosi e pesanti. C’è tempo fino al 1° maggio 2024 per fare domanda per chi raggiunge i requisiti l’anno prossimo. Bisogna avere almeno 35 anni di contributi, mentre l’età minima è diversa per dipendenti e autonomi.
A cura di Luca Pons
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Ci sono ancora alcune settimane per fare domanda per Quota 97,6, la pensione anticipata che riguarda lavoratori dipendenti e autonomi che svolgono mansioni particolarmente faticose o pesanti: si va dai lavoratori della linea catena agli autisti dei mezzi pubblici, fino ai lavoratori notturni. Una circolare Inps diffusa a febbraio spiega nel dettaglio tutti i requisiti per questo tipo di pensionamento: chi li raggiungerà nel corso dell'anno prossimo ha tempo fino al 1° maggio 2024 per fare domanda e lasciare il lavoro in anticipo. Servono in ogni caso almeno 35 anni di contributi versati, mentre per quanto riguarda l'età anagrafica il minimo può variare a seconda del tipo di mansione e del rapporto di lavoro. Per i lavoratori dipendenti in mansioni usuranti, ad esempio, bastano 61 anni e 7 mesi.

Chi può andare in pensione anticipata con Quota 97,6

La Quota 97,6 è riservata a specifiche categorie di lavoratori che svolgono mansioni faticose e pesanti. Devono averle svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci, o per almeno metà della loro vita lavorativa. La prima categoria è quella che l'Inps definisce dei "lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti" che possono essere ad esempio quelli nelle cave o nelle gallerie, o in luoghi di lavoro con temperature alte o spazi stretti. Ci sono anche gli "addetti alla cosiddetta ‘linea catena'" e infine dei "conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo" con almeno nove posti. Per loro, i requisiti da raggiunger nel corso del 2025 sono i seguenti:

  • Almeno 35 anni di contributi e almeno 61 anni e 7 mesi di età anagrafica, per i lavoratori dipendenti
  • Almeno 35 anni di contributi e almeno 62 anni e 7 mesi di età anagrafica, per i lavoratori autonomi.

Ci sono poi i lavoratori notturni. Si considera lavoro notturno se c'è un turno di almeno tre ore tra la mezzanotte e le cinque del mattino, che dura per tutto l'anno, oppure un turno di sei ore che cadono anche tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un certo numero di giorni ogni anno. Chi lo fa per almeno 78 giorni lavorativi all'anno, rientra nella categoria dei lavori usuranti. Se invece lavora di notte da 72 a 77 giorni l'anno, oltre a 35 anni di contributi deve avere almeno 62 anni e 7 mesi di età (per i dipendenti) o 63 anni e 7 mesi (per i lavoratori autonomi). Infine, chi fa lavoro notturno ‘solo' per un periodo da 64 a 71 giorni all'anno deve raggiungere i requisiti di età più alti: servono almeno 63 anni e 7 mesi per i dipendenti e almeno 64 anni e 7 mesi per gli autonomi.

Come fare domanda all'Inps e quando scade

Chi matura i requisiti nel corso del 2025 deve presentare domanda all'Inps entro il 1° maggio 2024. Chi lo fa in ritardo di massimo un mese inizierà a ricevere la pensione un mese dopo, che diventano due mesi se il ritardo è maggiore. Per chi fa domanda oltre tre mesi dopo la scadenza, l'invio dell'assegno partirà tre mesi dopo.

Per fare domanda si può andare sul sito dell'Inps, facendo l'accesso con Spid, Carta d'identità elettronica o altra identità digitale. Qui è sufficiente seguire la procedura indicata. Oltre ai vari documenti necessari – possono essere richieste le buste paga e altri certificati che dimostrano che ci sono i requisiti – bisogna anche compilare il modulo AP45, dedicato appositamente ai lavori faticosi e pesanti.

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