Renzi vuole spostarsi verso Forza Italia, ma deve stare vicino al Pd
I parlamentari della nuova creatura di Matteo Renzi, Italia Viva, alla Camera avrebbero voluto spostarsi accanto ai colleghi di Forza Italia. Ma non ci sarà nessuna migrazione. La conferenza dei capigruppo, come ha spiegato un deputato renziano, ha respinto la richiesta, con il voto contrario dei capigruppo di Forza Italia, Pd e pentastellati. E lo stesso probabilmente accadrà al Senato, dove la decisione verrà presa nei prossimi giorni. Il posto del gruppo di Italia Viva a Montecitorio rimane quindi alla sinistra del Partito democratico, mentre al Senato la decisione sarà presa nei prossimi giorni e non dovrebbe essere diversa.
La richiesta non suona strana, visti i movimenti che sono stati preannunciati: prima della Leopolda infatti dovrebbero arrivare nuovi parlamentari a Italia Viva, si pensa 6 o 7, provenienti da altri partiti, e almeno due saranno azzurri, scontenti della parte di Forza Italia che guarda troppo al sovranismo di Salvini, e preoccupati dal costante calo dei sondaggi di Silvio Berlusconi. Che l'elettorato azzurro e quello di Italia Viva fossero destinati a sovrapporsi non è un mistero: il bacino di voti a cui dichiaratamente guarda Renzi è infatti quello dell'area moderata.
Fino ad ora l'unica parlamentare di Forza Italia a far il grande passo, staccandosi dagli azzurri, è stata la senatrice Donatella Conzatti, che ha anche confermato i malumori che serpeggiano tra i suoi ex colleghi. Le tensioni si sarebbero acuite ieri, in occasione del voto in Commissione Affari Costituzionali, che ha approvato il mandato al relatore Giuseppe Brescia a riferire in aula sulla legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari: hanno votato a favore i partiti della maggioranza, mentre hanno votato contro Forza Italia, con un solo parlamentare presente, e +Europa. (Assenti i deputati di Lega e Fratelli d'Italia). Il voto contrario di Forza Italia avrebbe fatto storcere il naso a molti azzurri.
Mentre il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato a giorni un incontro con Berlusconi, l'ala moderata comunque sarebbe favorevole all'apertura di dialogo, che magari potrebbe servire a formare un blocco centrista e a scongiurare nuove ‘fughe'