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Italia viva punta Forza Italia: l’obiettivo di Renzi e Boschi è l’eredità di Berlusconi

Italia Viva e Forza Italia potrebbero trovarsi presto dalla stessa parte della barricata, nella battaglia contro l’aumento dell’Iva. Ed è chiaro l’intento di Renzi di aprire agli azzurri, anche dopo le ultime dichiarazioni di Boschi: “Che qualcuno sia a disagio con la svolta estremista di Salvini è vero. I moderati non stanno con i sovranisti, questo è certo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La fuoriuscita di parlamentari da Forza Italia sembra essere solo all'inizio. Dopo il passaggio della senatrice azzurra Donatella Conzatti a Italia Viva, che ha confermato l'insofferenza di altri suoi ex colleghi di partito per il sovranismo di Salvini, ci potrebbero essere altre ‘fughe'. E di questi movimenti potrebbe approfittare soprattutto la nuova ‘creatura' di Matteo Renzi.

Oltre ai possibili arrivi dalle fila del Pd, le schiere di Italia Viva potrebbe essere rinforzate dall'ingresso di nuovi forzisti. È la stessa presidente dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi, intervistata su ‘Il Messaggero', a ribadirlo: "Che qualcuno sia a disagio con la svolta estremista di Salvini è vero. E tutto sommato comprensibile. I moderati non stanno con i sovranisti, questo è certo. Comunque è prematuro parlarne, abbiamo molti mesi davanti a noi". La capogruppo dem però si affretta a dire che non c'è "nessuna campagna acquisti. Anzi abbiamo scoraggiato qualcuno che voleva venire a tutti i costi. Certo: se devono andare nella Lega o in Forza Italia e votare contro il governo meglio che stiano con noi".

Senza tralasciare la solidarietà espressa da Matteo Renzi a Silvio Berlusconi nei giorni scorsi, quando il Cav è stato accusato di essere il mandante delle stragi mafiose e dell'attentato al giornalista Maurizio Costanzo del 1993, solidarietà che potrebbe essere letta anche come un tentativo di attirarsi le simpatie dell'elettorato azzurro, Forza Italia e Italia Viva potrebbero ritrovarsi presto dalla stessa parte della barricata, per esempio per portare avanti una battaglia contro l'aumento dell'Iva. Una convergenza di intenti che sarebbe anche un primo strappo tra l'ex presidente del Consiglio e i suoi ex compagni di partito, visto che al Senato i renziani possono essere determinanti.

Quella che il responsabile economico di Forza Italia Renato Brunetta ha chiamato una "clamorosa retromarcia", è l'annuncio del governo Conte bis di "rimodulare" l'Iva, nonostante si fosse impegnato a non aumentarla, per dare copertura ad altre misure. Per Brunetta "l'esecutivo formato da Partito Democratico e Movimento 5 stelle si era presentato con la promessa che mai e poi mai avrebbe fatto scattare le clausole di salvaguardia per l'aumento dell'imposta indiretta, pari a 23,1 miliardi di euro. Ora, dopo aver preso atto della crescita zero che caratterizzerà il nostro Paese quest'anno e l'anno prossimo, dopo aver osservato il debito pubblico toccare nuovi record mese dopo mese e dopo aver capito che la Commissione europea non è disposta a concedere un deficit superiore al 2,1% per il prossimo anno, ha dovuto arrendersi all'evidenza dei fatti". Anche se il premier Conte continua a ripetere che in queste ore si stanno valutando "modulazioni" delle aliquote, ma che non sarà una stangata sui consumi.

Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, cerca di gettare fango su Matteo Renzi, visto evidentemente come un possibile pericolo: "Renzi, che ha fortemente voluto la nascita della maggioranza giallorossa, ha sbagliato nome al suo nuovo partito: non Italia Viva ma Italia Iva".

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