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Renzi difende Berlusconi: “Accusato dell’attentato a Costanzo senza prove, sono attonito”

Matteo Renzi si schiera a difesa dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, indagato per il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo: “Sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che sia il mandante dell’attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle Istituzioni italiane”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è indagato anche per il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo. Una notizia trapelata ieri e che suscita reazioni da tutte le parti politiche. A queste si aggiunge una posizione in parte sorprendente, quella di Matteo Renzi: il leader di Italia Viva, infatti, si schiera a completa difesa di Berlusconi, ritenendo che l’indagine a carico del leader di Forza Italia su quell’attentato “significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle istituzioni italiane”. Renzi dedica un post su Facebook alla vicenda con una premessa: “Ho sempre detto che rispetto i magistrati e aspetto le sentenze definitive, quella della Cassazione. Confermo questo giudizio”.

Eppure le critiche di Renzi alla procura fiorentina sono più che esplicite: “Vedere che qualche magistrato della procura della mia città da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito”. L’ex segretario dem precisa: “A differenza di quanto scrivono taluni giornali non ho mai governato con Berlusconi e mai Forza Italia ha votato la fiducia al mio governo (a tutti gli altri sì, a me no): dunque posso parlare libero, da avversario politico. Berlusconi va criticato e contrastato sul piano della politica”. Secondo Renzi, “sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle Istituzioni italiane. Di tutte le Istituzioni”.

Berlusconi indagato per il fallito attentato a Costanzo

La procura di Firenze riporta, tra i reati contestati a Silvio Berlusconi, anche quello riguardante l’attentato al giornalista Maurizio Costanzo. Il 14 maggio del 1993 un’autobomba esplose a Roma, a via Fauro, ma Costanzo riuscì a scampare all’attentato. Dalla documentazione richiesta dai legali di Berlusconi in vista della sua deposizione sul processo per la trattativa Stato-mafia emerge, quindi, questa nuova indagine a carico dell’ex presidente del Consiglio.

Alla richiesta dei legali del leader azzurro la procura di Firenze, che ha riaperto le indagini sulle stragi di Milano, Firenze e Roma dei primi anni ’90, ha risposto con l’elenco dei reati ipotizzati. Secondo la ricostruzione della procura toscana, Berlusconi avrebbe agito in concorso con Cosa nostra e sarebbe coinvolto in tutta la pianificazione stragista, compreso il fallito attentato a Costanzo e il tentato omicidio del pentito Salvatore Contorno, risalente all’aprile del 1994.

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