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Renzi risponde a Calenda e non rinuncia alla Leopolda: “Non smetteremo di farla”

Matteo Renzi risponde a Carlo Calenda: “Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. Basta polemiche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le liti all'interno del Terzo Polo non sono ancora finite, dopo la riunione di ieri sera che si è chiusa, secondo Calenda, con un "nulla di fatto". Al comitato politico convocato ieri sera Renzi non ha partecipato, e l'alleato lo invita a presenziare al nuovo incontro previsto per questa sera.

Intanto il senatore e leader di Italia viva, che da poco è stato nominato direttore de il Riformista, risponde tramite un post su Facebook a Carlo Calenda, facendo sapere di non aver alcuna intenzione di rinunciare alla Leopolda, il convegno politico ideato da Renzi, che si svolge ogni anno nel periodo autunnale a Firenze. Azione in sostanza ha chiesto esplicitamente all'ex premier di interrompere l'attività politica di Iv, condizione irrinunciabile per far nascere il partito unico.

"In queste ore ci sono polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo. Ne sono molto dispiaciuto anche perché non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo. Ieri Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili. Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l'elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto", si legge nel post.
"Quanto alla Leopolda – prosegue il leader di Iv – chi conosce quell'esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perché dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi. Il mio è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra". 

Celenda attacca: "Renzi ha provato a fregarci"

"Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo ‘stai sereno' non ha funzionato. Fine". Lo ha scritto questa mattina su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda, allegando un retroscena che racconta della riunione di ieri sera del comitato politico del Terzo polo, al termine della quale Renzi avrebbe detto: "Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pillole", commentando così la richiesta di mandare per sempre in soffitta la Leopolda.

In una serie di tweet successivi Calenda ricostruisce i principali nodi: "Ieri IV ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso IV almeno per tutto il '24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito. Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva. Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità. Del resto a differenza di IV Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali. Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa". 

Italia viva: "Carlo stai mentendo"

"Carlo, stai mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma dopo che viene eletto il segretario, non prima. Italia Viva termina la propria attività politica nell'ottobre 2023". È la risposta pubblicata da Iv ai tweet di Carlo Calenda sulla proposta di accordo.

"Le risorse del 2024 andranno ovviamente sulle europee e saranno gestite dal partito unico. Ma che senso ha fare polemica sui soldi e non sugli ideali? In ogni partito chi vince il congresso gestisce la tesoreria, ovvio, no?", si legge ancora. "Infine sulla clausola etica noi siamo favorevoli. Dove è il problema? Stai facendo polemica senza alcun motivo. Questa necessaria discussione sul merito delle scelte da fare dobbiamo continuare a farla sui social o possiamo farla in riunione?", concludono i renziani.

Richetti a Renzi: "Con quali soldi fate la Leopolda?"

"La Leopolda si è sempre fatta, ci hanno detto, legittimo farla. Con che risorse? Abbiamo chiesto. ‘Con quelle di Iv'. Ma Italia viva come Azione non ci saranno più. Chi la farà la Leopolda? Matteo Renzi? Per me può farla. Può fare tutto: il riformista, la Leopolda…io sono stata massacrato per aver detto che una cosa è fare informazione e una cosa fare politica. Ma lo direi anche per Calenda, per chiunque. Siamo cresciuti battagliando sul conflitto di interessi di Berlusconi. Nel nuovo partito il conflitto di interessi sarà un punto su cui non si transige, ma non solo per Renzi", ha ribadito il capogruppo di Azione-Iv alla Camera Matteo Richetti intervenendo ad ‘Agorà' su Raitre.

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