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Renzi: “No alle Olimpiadi? Se si arrestano le grandi opere vincono i corrotti”

A Lecce per un incontro promosso dal Comitato per il Sì al Referendum il premier ha parlato del no del M5S alle Olimpiadi e anche della situazione di Roma: “Disponibile a dare una mano a sindaco Raggi”.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto questa sera al Teatro Politeama di Lecce nel corso di un incontro promosso dal Comitato per il Sì al Referendum. E ha parlato della questione Olimpiadi, dopo che oggi il Movimento 5 Stelle con un post sul blog ha chiuso la questione della candidatura della Capitale a ospitare i Giochi. Sulle Olimpiadi “c'è chi dice no perché c'è chi potrebbe rubare. Ma in un Paese serio i ladri si arrestano. Ma se si arrestano le grandi opere allora hanno vinto i corrotti”, ha detto il premier nel corso del suo intervento. Il ‘no' di Roma dovrebbe essere annunciato a breve dall'amministrazione guidata dalla sindaca 5 Stelle Virginia Raggi: “Mi dispiace di quanto accade a Roma. Prima di essere segretario del Pd e premier sono un cittadino italiano e se non si riesce a nominare un assessore che duri più di 24 ore sono triste. Governare richiede impegno e il bene comune è più importante delle divisioni di parte. Questo è il segnale a chi urla e insulta”, ha detto Renzi. “Ieri ho dato disponibilità al sindaco di Roma per fare tutto quello che serve per dare una mano perché io credo nelle istituzioni”, ha aggiunto il premier.

“La legge elettorale si può cambiare” – Da Lecce Renzi ha parlato anche delle riforme e dell’Italicum. “La legge elettorale – ha detto – si può cambiare. Ascoltiamoci, sediamoci a un tavolo, e arriviamo a trovare una soluzione”, ha spiegato. “È legittimo votare No – ha poi detto Renzi – ma chi vota No si tiene l'Italia nella palude”. “Quelli della vecchia guardia, protagonisti di tante riforme mancate, sono tutti per il No”, ha continuato. Ricordando anche il vertice di Euro-Med ad Atene ha poi aggiunto che in Europa “è finito il tempo dei sorrisini, c'è bisogno dell'Italia e degli italiani, in Europa e nel mondo”. Perché accada, tuttavia, “è necessario che l'Italia ci creda per davvero”. L'Europa – ha detto ancora – “non è solo un insieme di regole astratte e per questo c'è bisogno di noi”.

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