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Renzi attacca Di Maio su Alitalia: “Ma prima di parlare, collegare il cervello fa così schifo?”

L’ex segretario dem rimarca la sua posizione: “Non penso di uscire da un partito che è il mio partito, ma è chiaro che non starò mai in un partito che da accordi con i Cinque Stelle”. Tuttavia, secondo Renzi non si arriverà ad una rottura nel governo in quanto “nessuno in Parlamento vuole andare a votare”. Poi torna sulla questione Alitalia: “Di Maio ha attaccato tutti i giorni i Benetton, poi, siccome era con l’acqua alla gola, li ha portati in Alitalia. Ha a cuore solo la propaganda. È un pazzo”.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Renzi, questa mattina ospite a Omnibus su La7, fa il punto della situazione sul suo partito, in questi giorni spaccato su vari fronti. "Non penso di uscire da un partito che è il mio partito, ma è chiaro che non starò mai in un partito che da accordi con i Cinque Stelle", ha detto l'ex segretario dem. Tornando quindi su quanto già affermato nei giorni scorsi, Renzi rimarca: "Se ci fosse da votare un governo o con i Cinque Stelle o con la Lega, io voterei contro. Punto e basta, niente polemiche". Un ulteriore chiarimento di posizione rispetto invece a quanto accennato da Dario Franceschini nei giorni scorsi, che in un'intervista al Corriere della Sera aveva aperto verso i pentastellati, rifiutandosi di metterli sullo stesso piano della Lega.

Ad ogni modo, secondo Renzi non si arriverà ad una rottura tra le forze di governo. "Tutti sanno perfettamente che in realtà, in Parlamento, nessuno vuole andare a votare, che Salvini minaccia, minaccia e minaccia, ma alla fine cosa ha fatto davvero per cambiare le cose fino a questo momento?". Poi prosegue affermando: "Vanno affrontate con forza le vicende dei soldi russi, dei 49 milioni di euro, le contraddizioni di Di Maio. Ma penso che ciascun italiano sa che è l'ennesima riproposizione degli ultimi sei mesi". E il Partito democratico dove si colloca in tutto questo? "Ora vorrei che il Pd faccia l'opposizione. Penso che tutti dovremmo fare uno sforzo, io per primo, per fare di più. Il Paese è bloccato. A fronte di questo possiamo non litigare tra noi?", continua l'ex presidente del Consiglio.

La questione Alitalia

L'ex segretario dem torna anche sulla questione della partecipazione di Atlantia, la società della famiglia Benetton, alla nuova compagnia creata per il salvataggio di Alitalia. Un terreno sul quale Renzi si è sempre trovato a criticare il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. "Per esser chiari: io dico a Di Maio che nelle condizioni date, nel merito la soluzione trovata è la migliore possibile. Quindi, per me va bene. Preferisco Benetton dentro Alitalia piuttosto che Lufthansa, Airfrance o un altro vettore europeo che avrebbe preso gli slot e distrutto del tutto Alitalia. Ma quello che mi sconvolge è che per un anno Di Maio ha attaccato il Pd dicendo il falso, è cioè che avevamo preso soldi dai Benetton. Poi ha attaccato i Benetton dicendo che hanno ucciso delle persone". Riprendendo quanto già affermato varie volte sulle sue pagine social, il senatore del Pd conclude: "Di Maio ha attaccato tutti i giorni i Benetton, poi, siccome era con l'acqua alla gola, ha portato i Benetton dentro Alitalia. Siamo nelle mani di una persona che ha a cuore non l'interesse del Paese, ma la propaganda, la demagogia. Come fai a dire che i Benetton avrebbero fatto precipitare gli aerei, ma è un pazzo. È un pazzo chi dice questo. Ma prima di parlare, collegare il cervello fa così schifo?".

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