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Rdc e l’offerta congrua, l’attacco di Conte: “È follia, così si distruggere l’ascensore sociale”

“Siamo alla follia pura. Un ingegnere che ha lavorato per anni per un riscatto sociale dovrà andare a fare il lavapiatti da tutt’altra parte dell’Italia”: lo dice Giuseppe Conte, criticando l’ultimo emendamento del governo sul Reddito di cittadinanza, che toglie la “congruità” rispetto alle offerte di lavoro ricevute dai percettori.
A cura di Annalisa Girardi
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Per Giuseppe Conte è una follia togliere il riferimento alla "congruità" per quanto riguarda le offerte di lavoro ai percettori del Reddito di cittadinanza. "Siamo alla follia pura. Un ingegnere che ha lavorato per anni per un riscatto sociale dovrà andare a fare il lavapiatti da tutt'altra parte dell'Italia. Chi ha fatto studi di giurisprudenza dovrà accettare un lavoro sottopagato da chiunque lo offra, in qualunque parte d'Italia", dice il presidente del Movimento Cinque Stelle, parlando con i giornalisti.

E ancora: "Dire che le persone che sono più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro in qualsiasi parte d'Italia significa distruggere l'ascensore sociale. Il concetto di congruità è fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e la dignità degli studi".

Non è d'accordo Francesco Lollobrigida, esponente di Fratelli d'Italia e ministro dell'Agricoltura.  "Per generazioni i nostri nonni, i nostri padri, ci hanno insegnato che si può andare a lavorare, anche accettando lavori umili, se vogliamo definirli così", afferma ai microfoni dei cronisti.

Per poi parlare anche dei lavori spesso svolti dalla popolazione immigrata: "Ci si chiede di aprire i flussi a centinaia di migliaia di immigrati. Noi lo faremo, ma solo quando la possibilità di lavorare sia stata offerta sul piano interno a tutti quelli che oggi vogliono avere non un diritto, che è quello al lavoro, ma un privilegio, quello ad essere pagati per non lavorare".

L'ultimo emendamento alla Manovra con cui il governo ha apportato un'ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza è firmato da Maurizio Lupi, leader dei Moderati. Che ora interviene per rispondere a Conte: "Da giurista dovrebbe sapere dovrebbe sapere che le leggi non possono basarsi su criteri vaghi e indeterminati, e che la vera follia non è dunque aver eliminato la parola ‘congrua', che vuol dire tutto e niente, ma negare il diritto al lavoro, scommettere sulla povertà delle persone e fomentare irresponsabilmente le piazze con dichiarazioni incendiarie".

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